Arrivano dal Nord Europa, dal Belgio, dai Paesi Bassi e dalla Germania. Sono soprattutto famiglie e coppie di mezza età. Hanno una cultura medio-alta, sono amanti della natura e dell’italian style. E’ questo l’identikit degli ospiti delle strutture agrituristiche dell’Alto Mantovano tracciato martedì sera (7 luglio) da Terranostra Mantova durante la presentazione di Agritour, la nuova cartoguida agrituristica delle Colline Moreniche realizzata da Coldiretti in collaborazione con la Provincia di Mantova e con il Gal Colline moreniche del Garda.
Venticinquemila le copie della guida (in inglese e italiano) pronte per essere distribuite nei padiglioni di Expo e negli info-point del Lago di Garda e del Mantovano. Su un lato della carta le fotografie e gli indirizzi di 26 agriturismi della rete di Terranostra: luoghi in cui rilassarsi e rigenerarsi, assaggiare il meglio della nostra produzione agroalimentare, partecipare ad attività insolite e fare sport nel verde. Sull’altro lato la mappa dei percorsi cicloturistici, che si estendono per circa 200 chilometri lungo il fiume Mincio o attraverso i sentieri tra le campagne, nei territori di sei comuni collinari: Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino, Volta Mantovana.
“Ogni anno aumenta il numero di stranieri che soggiornano negli agriturismi dell’Alto Mantovano – commenta Giuseppe Groppelli, presidente di Terranostra Mantova, associazione che raggruppa 56 strutture -. E il merito non è soltanto della vicinanza con il Lago di Garda ma anche della politica di promozione del territorio, degli eventi e dell’originalità e varietà delle loro proposte”.
La scommessa da vincere, ora, riguarda l’autunno: “Per l’estate c’è stato un boom di prenotazioni. Per l’autunno – prosegue Groppelli – speriamo, invece, nel ritorno degli italiani”. E proprio la cartoguida Agritour potrebbe contribuire: “Credo che la guida sia uno strumento valido – dice Dino Stermieri, funzionario della Provincia di Mantova – per aumentare le presenze. Come Provincia investiamo da sempre nella promozione dell’attività agrituristica, che sta crescendo molto. Sono poco meno di 250 le aziende sul territorio e spesso l’ospitalità o la ristorazione rappresentano una buona opportunità di integrazione del reddito agricolo, oltre che uno sbocco lavorativo per i giovani e le donne”.
Se per l’Alto Mantovano si può parlare di tutto esaurito, diversa è la situazione nelle altre zone della provincia, dove in molti agriturismi prevale il “mordi e fuggi”, e, per quanto riguarda l’attività di ristorazione, si sconta la concorrenza di fiere e sagre: “La sagra selvaggia ci toglie coperti. Ma le nostre aziende stanno recuperando grazie alla loro genuinità. Chi vuole conoscere i prodotti tipici, riscoprire la natura e le tradizioni, capire come sia organizzata un’azienda agricola, sa che nei nostri agriturismi lo può fare”.