Meno 30 per cento nella produzione di olio in Lombardia. E’ la stima della Coldiretti regionale per la prossima stagione di raccolta dopo un primo monitoraggio fra i produttori del Garda, del Sebino e del Lario. C’è stata una scarsa fioritura del Leccino, mentre stanno andando bene varietà come Casaliva e Sbresa – spiega la Coldiretti – ma tutto dipenderà dai prossimi mesi e dalle condizioni meteo che potrebbero contrastare o favorire la comparsa di malattie e parassiti. Al momento si può ipotizzare un calo produttivo fra il 25 e il 30 per cento rispetto alla media, ma in ogni caso un miglioramento anche del 50 per cento rispetto allo scorso anno.
In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale - ci sono circa 700 mila piante circa di olivo e l'olivicoltura occupa una superficie di 2.500 ettari (di cui 1.400 aziendali e 1.100 coltivati da amatori non professionisti) Ci sono circa 2.000 aziende olivicole e 26 frantoi, con una produzione di circa 800 mila litri all’anno di extra vergine.
L'olivicoltura si sviluppa principalmente attorno ai tre Laghi: Garda (76%) Sebino (19%) Lario (5%). “Ma la coltivazione – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia - sta prendendo piede anche a Varese, Mantova e in Valtellina la frontiera più a nord del vero olio d’oliva Made in Italy. Non dimentichiamo poi che la Lombardia è anche la regione che consuma più olio extra vergine con 24 milioni di litri venduti”.
Nel frattempo però – spiega la Coldiretti - l’Italia è invasa da olio di oliva tunisino con le importazioni dal Paese africano che sono aumentate del 681 per cento nei primo trimestre del 2015, pari a quasi otto volte le quantità dello stesso periodo dello scorso anno. Quest’anno - sottolinea la Coldiretti - si sono registrati sbarchi record di olio dalla Tunisia che diventa il terzo fornitore dopo Grecia e Spagna, che riduce invece le spedizioni in Italia del 32 per cento. Il risultato è che nel 2015 - precisa la Coldiretti - si registra il massimo storico nelle importazioni di olio di oliva straniero dopo che nello scorso anno erano già giunte dall'estero ben 666 mila tonnellate di olio di oliva e sansa come mai era avvenuto in passato. A favorire le importazioni è senza dubbio il calo produttivo di oltre il 35 per cento registrato per i raccolti nazionali con una produzione che - sottolinea la Coldiretti - è scesa nel 2014 sotto le 300 mila tonnellate realizzate da circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno per un fatturato stimato in 2 miliardi di euro