Dopo anni di recessione le risaie tornano a crescere. In Lombardia, come a Pavia, la provincia risicola più grande d’Italia. E’ quanto emerge dal Dossier sul riso presentato da Coldiretti in occasione dell’Assemblea Provinciale 2015 che si è svolta oggi a Villa Botta Adorno di Torre d’Isola a Pavia.
Secondo le prime stime le superfici coltivate a riso in Lomellina e nel Pavese dovrebbero sfiorare quest’anno gli 80mila ettari, contro i 75mila del 2014. Anche se sono ancora lontani i circa 89mila ettari di cinque anni fa, questo significa che tra il 2014 e il 2015 le risaie pavesi sono cresciute di circa il 6%. Un dato che arriva dopo anni di cifre negative e di superfici in calo. Stesso trend a livello lombardo: con un aumento del 6% delle superfici, passate da 90.226 a 95.888 ettari. Crescono anche Milano (+8% da 12.279 a oltre 13 mila ettari nel 2015), Lodi (+17% da 1.512 a 1.770 ettari) e Mantova (+19% da 1.024 a 1.216 ettari). Mentre a livello nazionale si dovrebbero raggiungere i 220 mila ettari.
Il dossier sul riso è stato presentato durante il convegno “Insieme verso l’agricoltura di domani”, con cui si è chiusa l’Assemblea Provinciale 2015 e a cui hanno partecipato Ettore Prandini (Presidente di Coldiretti Lombardia e Vicepresidente Nazionale di Coldiretti), Gianni Fava (Assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia), Angelo Zucchi (Capo segreteria del Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina) e Marco Crotti (Presidente del Consorzio Agrario Terrepadane).
Il 2014 è stato un anno difficile per il riso italiano – spiega Coldiretti Lombardia – con un boom delle importazioni, che sta raggiungendo livelli insostenibili: da settembre 2014 ad aprile 2015 l’Unione Europea ha importato quasi 205mila tonnellate di riso lavorato dai PMA (+12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), mentre in Italia non c’è ancora una norma chiara e definitiva per l’etichettatura d’origine del riso.