E’ iniziata in questi giorni la raccolta del mais e i primi dati indicano produzioni di oltre 650 quintali di trinciato all’ettaro contro una media di 600 quintali per ettaro dell’anno scorso. Le previsioni indicano prezzi fra i 18 e i 19 euro al quintale, ma l’oscillazione dipende anche da come si evolverà il mercato internazionale. Bilancio positivo con rese in crescita del 10%.
“In provincia di Brescia – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Brescia, Coldiretti Lombardia e vicepresidente nazionale – il mais viene prodotto su una superficie di oltre 72.000 ettari e rappresenta la base dell’alimentazione di un sistema zootecnico da latte e da carne con quasi 400 mila bovini e oltre 1 milione di suini in una rete di aziende che, a livello regionale, fra titolari e dipendenti occupa circa 30 mila persone, senza considerare quelli coinvolti nell’indotto”.
Quest’anno siamo in presenza di una produzione di alta qualità, con un buon sviluppo delle piante e un ‘importante diversificazione delle varietà, con il mais dolce e quello dal popcorn che, pur rappresentando ancora una nicchia sul totale delle superfici, sono cresciuti complessivamente dell’82% passando da 475 a 865 ettari negli ultimi dodici mesi.
Il mais può essere utilizzato anche in molti altri modi: dalla farina per polenta e prodotti da forno alle gallette soffiate e alla birra, dalle buste della spesa biodegradabili ai tessuti per vestiti fino alle posate riciclabili.
“Nella mia azienda destiniamo a mais alimentare circa 2 ettari – spiega Cominardi Giovanni, produttore di Ghedi – lo coltiviamo da circa 10 anni e lo trasformiamo direttamente in farina da polenta, biscotti, torte, grissini. In arrivo anche le gallette di mais, che presenteremo sabato nel mercato di Campagna Amica a Brescia dove ultimamente riscontriamo una richiesta di prodotti da forno a base di masi in forte aumento”.