“Non accettiamo lezioni da chi rappresenta solo se stesso. Come Coldiretti siamo pronti a chiedere alla Regione una verifica dei requisiti per il riconoscimento all’attività di alcune organizzazioni agricole, che negli ultimi anni hanno perso molti associati rischiando così di non avere più i titoli per la rappresentanza”. Così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, ritorna sulla vicenda della Cantina Terre d’Oltrepò di Broni (Pv), rispondendo alle critiche mosse all’operato di Coldiretti.
 
“Fa sorridere – continua Prandini – che chi non si è mai preoccupato delle sorti della cooperativa pavese, venga ora a pontificare soluzioni definitive senza essersi mai speso in prima persona per il bene del territorio, dei produttori agricoli onesti e delle loro famiglie. Come Coldiretti abbiamo sempre chiesto chiarezza e trasparenza, denunciando anche in passato manovre opache e comportamenti ambigui mentre altri stavano in silenzio”.
 
“Arrivare al commissariamento – prosegue Prandini – significherebbe correre il rischio di mandare sul lastrico 800 famiglie. Per questo, da quando meno di un anno fa siamo stati chiamati a entrare nel Cda insieme a Confcooperative, stiamo lavorando giorno dopo giorno per garantire il corretto funzionamento della cantina, avendo già assicurato il ritiro e il pagamento delle uve, in attesa del cambio dei vertici che abbiamo fortemente voluto fin dall’inizio della vicenda”.
 
“Ci sarebbe piaciuto poter anticipare i tempi per il rinnovo delle cariche – conclude il Presidente di Coldiretti Lombardia - ma non è stato possibile a norma di legge: la prima data utile per fissare la nuova assemblea elettiva è e rimane quindi il 29 giugno prossimo. Ci auguriamo che da lì si possa ripartire e dare la giusta valorizzazione all’Oltrepò Pavese, terra di eccellenza e dalla grande potenzialità”.