Più ettari a grano e meno a mais, soprattutto se da granella. In caduta libera le barbabietole, in aumento coltivazioni che lo scorso anno si sono rivelate redditizie, come l’anguria. Sui dati relativi alla semina per l’annata agraria 2015-20116 incidono i timori sulla carenza d’acqua e le tendenze di mercato: nonostante sia ancora presto per dare percentuali certe di aumento o diminuzione delle superfici coltivate, è già possibile fare le prime previsioni.
“Non dovrebbero esserci grandi stravolgimenti – spiega il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra -, ma alcune modifiche nei piani di semina si cominciano a notare. Per alcune colture, in particolare, i nostri imprenditori stanno cercando di rispondere alle esigenze del mercato, con l’obiettivo di immettervi, per la prossima stagione, prodotti di qualità a chilometro zero in quantità tale da soddisfare una domanda crescente. Mi riferisco, ad esempio, a frutti come l’anguria, per la quale, con oltre 700 ettari di superficie coltivata, siamo leader in Lombardia e che l’anno scorso ha avuto un boom di vendite”.
Tra i cereali il più penalizzato è il mais da granella – spiega Coldiretti Mantova – il cui calo dipende dai costi di produzione, e quindi dai margini risicati, e dai timori sulla scarsità di acqua nelle campagne. Va meglio per il mais da biomassa e per il grano tenero, che si raccolgono a giugno e quindi sono meno soggetti al rischio siccità. Sostanzialmente stabili gli altri cereali.
Drastico il calo della barbabietola da zucchero, coltivata su una superficie di oltre 1600 ettari, più del 60% del totale lombardo: la chiusura degli zuccherifici vicini rende poco sostenibile dal punto di vista economico questa produzione, sulla quale peserebbero in maniera eccessiva i costi di trasporto. Previsto, al contrario, un incremento consistente dell’anguria, che l’anno scorso, complici la qualità molto elevata e il grande caldo, è stata premiata dal mercato.
La previsione di un aumento delle superfici a frumento e di un calo delle superfici a mais riguarderebbe tutta l’Italia Nord Orientale: a dirlo un’elaborazione Coldiretti su dati Istat, che per la campagna 2015/2016 indica il frumento tenero in crescita del 5% e il mais in calo del 4%.