Per evidenziare la sofferenza della suinicoltura cremonese basta un dato. Nel 2010 le scrofe negli allevamenti cremonesi erano 71.999; nel 2015 il numero è sceso a 43.423 (ben 28.576 capi in meno, con una differenza percentuale di -39,7%). Ad evidenziarlo è Coldiretti Cremona, nel sottolineare come, negli ultimi cinque anni, la crisi degli allevamenti abbia portato nella regione Lombardia una riduzione di oltre 65mila scrofe per almeno un milione e mezzo di suinetti in meno.
Nella regione che da sola fornisce la metà di tutte le cosce per i grandi prosciutti Dop d’Italia, la provincia più colpita è Cremona (che ha perso oltre 28mila scrofe), seguita da Brescia (quasi 17mila in meno), Mantova (con una taglio di circa 11mila) e Lodi (-6.441 capi). Nel complesso in Lombardia si è passati dalle 306.991 scrofe registrate nell’anno 2010 alle 241.345 del 2015 (con una diminuzione di 65.646 capi in cinque anni, -21,4 in percentuale).
“Lo abbiamo chiaramente denunciato con la nostra presenza al Brennero: mentre le nostre stalle chiudono, schiacciate dai costi in continuo aumento a fronte di quotazioni dei suini non remunerative, dall’estero arrivano montagne di prodotto, pronto per essere spacciato come italiano – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. Un passo fondamentale a difesa delle nostre aziende è garantire tracciabilità e trasparenza dal campo alla tavola, a partire dall’indicazione obbligatoria della provenienza degli alimenti.
Ancora oggi quasi la metà della spesa è anonima, per colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per formaggi e latte. Il risultato è che gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, così come tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro, che sono stranieri senza indicazione in etichetta, come pure la metà delle mozzarelle”.
Suinicoltura e latte saranno al centro dell’incontro “Il futuro della nostra zootecnia”, promosso da Coldiretti Cremona per domani, venerdì 29 gennaio, a Rivolta d’Adda, con il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini e il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini. L’appuntamento prenderà il via alle ore 20.45 presso la sala convegni “Oriana Fallaci (via Galilei, 1), nell’ambito della Fiera agricola di Sant’Apollonia.