“E’ un grande obiettivo raggiunto. Vitale per le imprese agricole e per il futuro della nostra agricoltura, del vero Made in Italy. Un’attesa misura di trasparenza, nell’interesse dei produttori e di tutti i cittadini” con queste parole Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, commenta dal Forum di Cernobbio l’annuncio del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina sull’arrivo del decreto per l’etichettatura d’origine dei derivati del pomodoro.
Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha scelto il Forum di Cernobbio organizzato dalla Coldiretti – l’organizzazione che ha condotto la battaglia per avere l’etichetta d’origine per tutti gli alimenti, a difesa del vero made in Italy, del reddito delle aziende agricole e dei diritti dei cittadini di ricevere un’informazione trasparente – per annunciare l’emanazione del decreto per l’etichetta d’origine per i derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.
Con un aumento del 36% degli arrivi dalla Cina per un totale 92 milioni di chili di concentrato di pomodoro da spacciare come Made in Italy nel 2016, l’arrivo dell’obbligo di indicare la provenienza rappresenta, finalmente, un importante argine. Ad oggi – sottolinea la Coldiretti – l’obbligo di indicare la provenienza è in vigore in Italia solo per le passate ma non per pelati, polpe, sughi e soprattutto concentrati. Il risultato è che dalla Cina si sta assistendo ad un crescendo di navi che sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato di pomodoro da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro. In sostanza – spiega la Coldiretti i pomodori di provenienza cinese rappresentano circa il 15% della produzione nazionale in equivalente dio pomodoro fresco. Un fiume di prodotto che – denuncia la Coldiretti – viene poi spacciato nel mondo come tricolore in concentrati e sughi.
Il pomodoro da salsa – spiega Coldiretti Lombardia – rappresenta una delle produzioni di punta della Lombardia con una produzione che quest’anno ha superato le 500mila tonnellate, concentrate in particolare nelle province di Mantova e Cremona e un valore della produzione di oltre 43 milioni di euro. Il nord Italia – spiega la Coldiretti Lombardia – rappresenta ormai più della metà delle coltivazioni italiane di pomodoro da salsa, mentre la produzione totale nazionale sfiora i 5 milioni di tonnellate, pari circa il 14% di quella mondiale e al 49% di quella europea. Nel settore del pomodoro da industria - continua la Coldiretti - sono impegnati in Italia oltre 8mila imprenditori agricoli che coltivano su circa 72.000 ettari, 120 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro ben 10mila persone, con un valore della produzione superiore ai 3,3 miliardi di euro.