“Bene, una cosa positiva per l’agricoltura, per il Made in Italy e per il Paese” così dal Forum di Cernobbio il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini commenta l’annuncio del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina sull’arrivo del decreto per l’etichettatura d’origine dei derivati del pomodoro. “Anche perché – aggiunge Prandini - con un aumento del 36% degli arrivi dalla Cina per un totale 92 milioni di chili di concentrato di pomodoro da spacciare come Made in Italy nel 2016, l’obbligo di indicare la provenienza rappresenta una attesa misura di trasparenza per produttori e consumatori”. Il prodotto simbolo della dieta mediterranea - sottolinea la Coldiretti – è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani (ogni anno 35 chili a testa di pomodoro in conserva tra passate, polpe, concentrato e pelati), ma anche quello più amato all’estero dove le esportazioni di pomodori conservati e preparati hanno superato 1,5 miliardi di euro nel 2016.
Il pomodoro da salsa – spiega la Coldiretti regionale – rappresenta una delle produzioni di punta della Lombardia con una produzione che quest’anno ha superato le 500mila tonnellate, concentrate in particolare nelle province di Mantova e Cremona e un valore della produzione di oltre 43 milioni di euro. Il nord Italia – spiega la Coldiretti Lombardia – rappresenta ormai più della metà delle coltivazioni italiane di pomodoro da salsa, mentre la produzione totale nazionale sfiora i 5 milioni di tonnellate, pari circa il 14% di quella mondiale e al 49% di quella europea. Nel settore del pomodoro da industria - continua la Coldiretti - sono impegnati in Italia oltre 8mila imprenditori agricoli che coltivano su circa 72.000 ettari, 120 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro ben 10mila persone, con un valore della produzione superiore ai 3,3 miliardi di euro.