La storia della Persicata ricorda una di quelle canzoni della Grande Guerra, quando i ragazzi al fronte cantavano "Mamma" augurandosi un veloce ritorno a casa, e la Persicata di Collebeato, piccolo comune della Val Trompia, in provincia di Brescia, pare proprio sia nata così.
La produzione di pesche in provincia di Brescia si sviluppa su una superficie pari a circa 200 ettari su un totale di oltre 600 di frutta, una produzione limitata a confronto di altre colture di cui Brescia è leader in Lombardia, ma certamente un prodotto di grande qualità che sa rappresentare la provincia anche in questo settore.
La leggenda racconta che fu una madre ad inventare la ricetta volendo far gustare al figlio, in guerra, le migliori pesche del paese, aveva infatti trovato il modo di inviargliele sotto forma di barrette di gelatina, evitando che i frutti si deteriorassero. Nasceva così la Persicata, uno dei più rinomati dolci tipici di Brescia e provincia. Il nome deriva da "persech", pesche in dialetto, e si presenta come una confettura solida di polpa di pesche colte a fine stagione.
“Per ottenere la Persicata, secondo un’antica ricetta che abbiamo recuperato in una vecchia soffitta – racconta Cristian Titoldini di Rodengo Saiano - bisogna lavorare la polpa, che viene fatta disidratare a lungo, bollirla per una ventina di minuti con lo zucchero e quindi lasciarla riposare per giorni”.
Oggi si mangia a pezzettini cosparsi di zucchero e si trova nelle migliori pasticcerie del bresciano e ovviamente al Villaggio di Coldiretti a Milano da oggi e fino a domenica 1° ottobre, dove troverete le tutor della spesa che vi suggeriranno tecniche e modalità per una spesa perfetta e ricette per cucinare i prodotti agroalimentari bresciani. “Il tutor della spesa – interviene Marvit Girelli dell’azienda cerealicola Girelli a Desenzano del Garda – è una nuova figura in Italia e in questo momento rappresenta uno strumento a supporto delle famiglie utile per indirizzarle nell’acquisto consapevole di prodotti sani, locali e versatili in grado di poter essere sfruttati in modo completo e diversificato”.