Serve urgentemente una valida alternativa all’utilizzo dei voucher. È la Coldiretti di Varese a lanciare l’allarme. Senza questo particolare strumento di retribuzione per il lavoro occasionale, che nella provincia di Varese l’anno scorso — stima la Coldiretti locale — ha contato 6mila buoni lavoro nel solo comparto agricolo, corrono infatti il serio rischio di non essere impiegati, per le attività stagionali, giovani studenti, pensionati e cassa integrati.
Con l’arrivo della primavera e il moltiplicarsi dell’inizio dei lavori stagionali, emerge sempre più forte la necessità di trovare una valida alternativa che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori, per non perdere opportunità occupazionali e compromettere l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi. Già nell’ultimo anno, con l’introduzione di norme più stringenti nella materia, si è registrato un significativo calo dell’utilizzo dei voucher per le aziende che, nel comparto agricolo, svolgono la loro attività solo in alcuni periodi dell’anno, come ad esempio, per la raccolta della frutta o degli ortaggi.
“Se con la cosiddetta ‘Manovrina' — spiega il presidente della Coldiretti Varese Fernando Fiori — dovessero tornare ad essere introdotti dei mezzi idonei a colmare il vuoto lasciato dai voucher, noi agricoltori saremmo disposti a valutarne l’efficacia. La situazione merita riflessioni sì, ma anche fatti concreti per ridare al comparto agricolo degli strumenti necessari ad affrontare i lavori stagionali che si moltiplicano questa stagione. In ultimo c’è da considerare che i voucher hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori”.