Dalle osterie ai calici di winebar e ristoranti. Il Lambrusco, vino che da sempre accompagna i piatti saporiti e rustici della tradizione gastronomica mantovana, scopre il suo lato chic. Sempre più apprezzato dagli intenditori, in Italia e all’estero – spiega la Coldiretti Lombardia in occasione del Vinitaly – sta provando a diventare anche il vino elegante delle “bollicine in rosso” con lieviti selezionati e rifermentazione in bottiglia come già avviene per i grandi spumanti della Franciacorta. “In questo modo gli si garantisce maggiore longevità” spiega Ivan Lodi Rizzini, titolare dell’azienda Breda di Breda Cisoni, vicino a Sabbioneta, che su circa 15 ettari coltiva vitigni di Lambrusco, Lancellotta, Sauvignon, Moscato, Malvasia. “E’ un metodo di vinificazione completamente diverso dallo charmat, di solito utilizzato per il Lambrusco – prosegue Ivan Lodi Rizzini – e i consumatori sembrano apprezzare”. Le “bollicine in rosso” stanno trovando estimatori in Francia, Germania, Svizzera, Finlandia e Olanda. In Lombardia i vitigni a Lambrusco crescono su una superficie di oltre mille ettari nel Basso Mantovano al confine con l’Emilia e rappresentano più del 50% di tutta l’uva da vino della provincia. E tra Lambrusco Mantovano Doc, Quistello Igt e Sabbioneta Igt sono circa 65 mila gli ettolitri prodotti nel 2016. A garantire standard qualitativi elevati è anche la professionalità di chi lavora nelle oltre 350 aziende vitivinicole del territorio, con una filiera in grado di generare, nel Mantovano, un valore di oltre 15 milioni di euro.