Rappresentano solo l’1% del totale provinciale i voucher usati nel settore agricolo a Brescia. Nei campi i beneficiari possono essere soltanto i pensionati e i giovani studenti impegnati esclusivamente in attività stagionali. A Brescia, su base regionale, seconda solo a Milano, nel 2016 sono stati venduti 4.219.000 buoni lavoro (contro i 292.00 dell’anno 2010), ma è doveroso precisare che solo l’1% è stato impiegato nel settore agricolo contro, ad esempio, il 2,7% utilizzato nell’ambito del lavoro domestico.
“Il lavoro in agricoltura è fortemente stagionale e ha picchi di impiego non sempre pianificabili, basta vedere cosa succede con la vendemmia, per questo – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia - è importante che l’impiego dei voucher venga mantenuto e semplificato”. Infatti si tratta di uno strumento - sottolinea la Coldiretti - introdotto a livello sperimentale per la vendemmia nel 2008, ma poi esteso anche ad altri settori, oltre a quello agricolo.
“Sui voucher, la cui riforma è in fase di discussione in Parlamento – conclude Prandini – è necessario un ragionamento di buonsenso, evitando di penalizzare quei settori, come l’agricoltura dove, proprio per la specializzazione professionale necessaria anche in attività apparentemente semplici come la raccolta, sono stati usati con equilibrio. Un approccio dimostrato, fra l’altro, dai dati bresciani relativi al nostro comparto”.