Numerosissimi imprenditori agricoli si sono dati appuntamento ieri sera a Grumello Cremonese, nella sala conferenze di cascina Castello, per l’incontro “Il futuro dell’agricoltura passa dalla Pac ma guarda alle filiere”, promosso da Coldiretti Cremona nell’ambito della Fiera regionale agricola di primavera “FieraGrumello”. Intento della serata era dar vita a una tavola rotonda – che coinvolgesse i dirigenti Coldiretti, i soci, il mondo politico cremonese – sui temi essenziali per il futuro dell’agricoltura cremonese, la tutela del made in Italy, lo sviluppo del territorio.
Al tavolo dei relatori, accanto al Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e al Direttore Mauro Donda, c’erano il Senatore Simone Bossi, il Deputato Luciano Pizzetti, il Consigliere regionale Matteo Piloni, il Consigliere regionale Federico Lena. L’incontro è stato aperto dal saluto del Sindaco di Grumello, Fabio Scio, e del Presidente della Fiera Luigi Tantardini.
Tanti ed importanti i temi affrontati. Si è parlato del Psr e della necessità di renderlo sempre più e sempre meglio uno strumento a servizio delle aziende agricole. Si è affrontato il tema degli ostacoli posti dalla burocrazia – un tema fortemente sentito dalle aziende agricole – raccogliendo l’impegno di tutti i rappresentanti istituzionali presenti ad operare per una profonda rivisitazione del sistema burocratico-amministrativo in cui opera il settore agricolo. Si è parlato del ruolo vitale dell’agricoltura, con la forte ammissione – da parte di tutti i rappresentanti delle istituzioni – del valore di un settore che produce ricchezza ma anche tutela dell’ambiente e benessere, che ha un ruolo economico importante ma ha anche una funzione sociale, un settore che, primo fra tutti, non delocalizza, è ancorato al suo territorio e rappresenta la base per lo sviluppo dello stesso.
Si è più volte, e a più voci, sottolineata la necessità di ragionare e operare in termini di “filiere”. Si è parlato del rapporto fra agricoltura, industria e grande distribuzione. Un rapporto – hanno evidenziato Voltini e Donda – che non può prescindere dalla lealtà e dal rispetto per tutti gli anelli della filiera. Da qui la denuncia, da parte dei vertici di Coldiretti, dell’inaccettabile comportamento di alcuni gruppi di trasformazione che, violando accordi già sottoscritti, cercano di imporre agli allevatori la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, in barba al rispetto del prezzo definito nell’accordo quadro e nei singoli contratti di somministrazione.
Il dialogo fra Coldiretti e gli esponenti politici presenti è stato approfondito e proficuo.
“Siamo la prima Organizzazione agricola del Paese e, ormai da qualche tempo, anche del nostro territorio. Sentiamo la responsabilità di fare la nostra parte per la difesa e lo sviluppo della nostra economia, per dare una prospettiva vera alle imprese e al territorio – ha evidenziato Voltini, concludendo l’incontro –. Per i rappresentanti istituzionali siamo e vogliamo essere degli interlocutori veri. Capaci di portare istanze e proposte, con coraggio e determinazione. Con la forza di chi si è costruito una reputazione ed ha una visione da proporre, per Cremona e per il nostro Paese. Alla politica chiediamo di dialogare e di lavorare insieme, per costruire un futuro per i giovani e per il territorio. Non abbiamo bisogno di poltrone, non chiediamo altro, se non linearità, trasparenza, concretezza”.