18 Agosto 2014
BERGAMO – IL MALTEMPO COSTA AGLI AGRICOLTORI BERGAMASCHI PIU’ DI 10 MILIONI

All’agricoltura bergamasca il maltempo di questa pazza estate è già costato oltre 10 milioni di euro. A tracciare il primo bilancio è Coldiretti Bergamo che ha  raccolto le segnalazioni dei propri associati. Nubifragi, piogge continue, bombe d'acqua hanno causato danni veramente ingenti agli imprenditori agricoli,  che da anni non affrontavano una stagione difficile come quella in corso. Dopo un periodo di piogge incessanti, nel settentrione d'Italia si sono avute quasi il triplo di precipitazioni a luglio rispetto alla media, i violenti eventi meteorologici degli ultimi giorni hanno dato il colpo di grazia. 

Ecco, in sintesi, la mappa dei danni stilata dai tecnici di Coldiretti Bergamo per il maltempo della settimana di Ferragosto.

In seguito alle intense piogge, alle grandinate e al forte vento dei giorni scorsi si stima una percentuale di danni per il settore vitivinicolo che varia a seconda dei comuni: la grandine infatti ha colpito “a fasce”, pertanto in alcuni comuni vi possono essere vigneti colpiti ed altri non colpiti. Ecco indicativamente dove si sono verificati i danni più significativi : Pontida (- 80% di produzione di uva), Almenno San Bartolomeo (- 50%), Villa d’Almè (- 50%), Cenate Sopra e Torre de Roveri (- 40%),  Chiuduno fondovalle (- 40%), Grumello del Monte e Tagliuno di Castelli Calepio fondovalle (- 30%), Adrara San Martino (- 50%). Risulta che le zone collinari protette dal vento siano state meno colpite.

Forti danni si sono registrati anche a  tunnel, serre orticole nella zona di Carobbio degli Angeli, Chiuduno, Telgate e Zanica. Sempre nella zona di Zanica ma anche a Cavernago, Bagnatica, Calcinate e Grassobbio, Azzano S. Paolo  sono stati colpiti tetti e coltivazioni cerealicole e foraggere con danni che vanno dal 60 al 90%

Molti problemi si stanno riscontrando anche sugli uliveti pedecollinari, a partire dai comuni di Scanzorosciate e Cenate Sotto fino al Lago d’Iseo, dove un forte attacco di mosca dell’olivo (causata dalle piogge abbondanti)  e gli effetti della grandine si stima causeranno la perdita media del 50% del raccolto. Solo gli uliveti dell’alta collina non presentano particolari problemi.

Per le anomalie climatiche dei mesi di giugno e luglio si erano già riscontrati gravi difficoltà per la fienagione in montagna, per la produzione di miele, per le presenze in agriturismo e per l’attività di vendita diretta.

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