“E’ un passaggio molto importante, fortemente sollecitato dalla mobilitazione che la nostra Organizzazione ha messo in campo nelle scorse settimane in difesa del Made in Italy al Brennero, a Reggio Emilia e a Roma, cui hanno partecipato anche centinaia di agricoltori bergamaschi per chiedere più trasparenza lungo la catena alimentare e maggiori informazioni per i consumatori”. Così il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, commenta la mozione unitaria della Camera dei Deputati che impegna il Governo ad adottare i decreti applicativi della legge sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari.
“Per tutelare le nostre imprese agricole - sottolinea Brivio – è necessario porre fine alla concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero che poi vengono spacciati come Made in Italy creando distorsioni di mercato dannose per i produttori e i cittadini. In un momento difficile per l’economia è importante dare un giusto peso al valore della chiarezza e della qualità attraverso l’attuazione della leggi nazionali e comunitarie che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.
Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano direttamente comparti che sono strategici per l’agricoltura bergamasca: due prosciutti su tre venduti come italiani provengono da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle è fatta con latte o addirittura cagliate straniere.