In relazione alla diramazione da parte della Protezione Civile regionale della segnalazione dell’innalzamento del rischio incendi boschivi che interessa anche alcune aree della provincia di Bergamo, la Coldiretti provinciale evidenzia come la combinazione tra l’abbandono dei boschi e le particolari condizioni climatiche rischi di favorire lo sviluppo degli incendi nelle zone boschive.
“Si tratta di un mix rischioso, da monitorare con la massima attenzione – sottolinea Coldiretti Bergamo – senza fare allarmismi ma anche senza abbassare la guardia. Gli incendi provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale, causando la perdita di biodiversità per la distruzione di piante e l’uccisione di animali nonché la devastazione di ampie aree di bosco che sono veri e propri polmoni verdi fondamentali per l’assorbimento dell'anidride carbonica responsabile dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici”.
Nelle aree boscate andate in fumo vengono compromesse per anni anche tutte le attività umane tradizionali come ad esempio la raccolta della legna, dei funghi e dei piccoli frutti.
“Le imprese agricole situate nelle zone montane – prosegue Coldiretti Bergamo —svolgono una fondamentale azione di presidio ambientale. Per difendere i boschi bisogna pertanto puntare anche sulla prevenzione, creando le condizioni affinché si contrasti lo spopolamento e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli”.
Coldiretti Bergamo tramite i propri uffici periferici ha invitato gli agricoltori, che sono le prime sentinella delle nostre campagne e delle nostre montagna, a segnalare tempestivamente alle autorità competenti eventuali incendi.