Bergamo, 5 agosto 2010 - L’attuale congiuntura economica sorride a ben pochi comparti agricoli e se al difficile momento si sommano il perdurare della stagnazione dei prezzi ed il continuo aumento dei costi, le prospettive per le imprese diventano sempre più complesse.
La situazione è particolarmente critica per il comparto dei suini, che da parecchio tempo vede i prezzi di vendita in caduta libera.
“Il settore suinicolo- evidenzia Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo – è ormai alle corde. Negli ultimi mesi il mercato ha penalizzato fortemente questo tipo di produzione e molti imprenditori si stanno confrontando con livelli di redditività veramente al limite. Ad esempio per quanto riguarda i suini pesanti, si stima che i prezzi siano diminuiti mediamente del 5 – 6% . Sono invece aumentati sensibilmente i costi di produzione, in particolare quelli per l’alimentazione con il costo del mais che è schizzato alle stelle”.
In provincia di Bergamo il settore suinicolo rappresenta una fetta consistente dell’economia agricola. Infatti gli allevamenti di suini a ciclo aperto sono circa 70, a ciclo chiuso circa 40 e quelli da ingrasso circa 120, per un totale di oltre 330 mila capi.
“Purtroppo – spiega Colombi – gli imprenditori agricoli oltre a dover affrontare le difficoltà legate alle dinamiche dell’allevamento, devono sobbarcarsi anche gli oneri per lo smaltimento dei capi morti. Una preoccupazione di non poco conto se si considera che il comparto vive nel costante timore del verificarsi di malattie quali la vescicolare, l’afta, la peste suina classica ed africana. Per questo Coldiretti e Fata Assicurazioni, di concerto con il Consorzio di Difesa, hanno confezionato un prodotto assicurativo su misura per gli allevamenti di suini”.
La polizza messa a punto si compone di quattro garanzie di cui le prime due agevolate ( il premio è di poco superiore al 50%) : il mancato reddito conseguente ad abbattimento forzoso dei capi presenti in stalla in conseguenza di focolaio di malattia vescicolare, afta epizootica, peste suina classica, peste suina africana: il costo di smaltimento obbligatorio dei capi morti ; il sovraffollamento dei capi a causa di divieto di movimentazione dei capi in zona di sorveglianza per i focolai sopra citati; il deprezzamento alla macellazione a causa del divieto di movimentazione dei capi in zona di sorveglianza per i focolai sopra citati.
“Con questa polizza – sottolinea Colombi - abbiamo cercato di andare incontro in modo concreto alle esigenze dei suinicoltori e di sollevarli almeno da alcune preoccupazioni, con la speranza che il vento torni presto a soffiare nella giusta direzione e che il patrimonio suinicolo italiano possa continuare ad essere una risorsa fondamentale per i produttori e i consumatori”.