Tolleranza zero contro chi mette a rischio un settore strategico dell’agricoltura bergamasca, che le serietà e la laboriosità di molti imprenditori agricoli hanno contribuito a costruire negli anni. Lo dice la Coldiretti provinciale all’indomani della maxi operazione dei carabinieri del Nas che ha portato all’arresto di 13 persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode, adulterazione di vino Doc e Igt, alla ricettazione di prodotti enologici e all'evasione fiscale sia in Italia che in Inghilterra.

“Sottolineiamo che il mondo della produzione non è stato in alcun modo coinvolto – afferma la Coldiretti Bergamasca -; bisogna colpire i truffatori che danneggiano il buon nome e la qualità del nostro vino, uno dei prodotti di punta dell’agricoltura provinciale che deve essere difeso da chi si comporta in modo fraudolento anche perché è uno dei prodotti Made in Italy che ci stanno aiutando a resistere alla crisi anche grazie alle esportazioni che sono cresciute dell’8 per cento a livello nazionale per un valore di 2 miliardi di euro. Il nostro Paese non può certo permettere che qualche mela marcia rovini un settore che in Italia vale 9 miliardi di euro e assicura un milione e 200 mila posti di lavoro. Ben vengano tutte le operazioni delle forze dell’ordine contro chi si comporta in modo fraudolento mettendo a rischio un comparto tanto strategico per la nostra economia”.  Il sistema vitivinicolo bergamasco conta 412 aziende con 290 ettari a vigneto, un patrimonio non solo agricolo ma anche culturale che deve essere tutelato.