Si allarga la moratoria dei debiti con le banche: dopo l’accordo tra Ministero delle Politiche Agricole e ABI, il gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di estendere i benefici per ulteriori 12 mesi, portando così la misura a 42 mesi per la filiera lattiero casearia e a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare.
“Si tratta di un altro passo in avanti a favore delle aziende agricole, che nasce dal costante impegno di Coldiretti per creare una rete di sostegno al settore, provato da un drammatico crollo dei prezzi all’origine”. È quanto afferma Ettore Prandini, vice Presidente Nazionale di Coldiretti e Presidente di Coldiretti Brescia e Lombardia, che ha partecipato questa mattina a Milano alla presentazione dell’accordo di collaborazione tra Ministero delle Politiche Agricole e Intesa Sanpaolo.
Il gruppo bancario – spiega la Coldiretti regionale – ha inoltre deciso di mettere a disposizione delle imprese lombarde un plafond di 1,2 miliardi di euro in 3 anni per promuovere crescita e lavoro, risorse che potenzialmente potrebbero generare in Lombardia 3,5 miliardi di euro di nuovi investimenti. “L’ampliamento della moratoria sui debiti – commenta il Presidente Ettore Prandini – da una parte rappresenta un’ulteriore boccata di ossigeno per le nostre aziende, anche se non risolve tutti i problemi, dall’altra è un esempio virtuoso che ci auguriamo venga presto seguito da tutti gli istituti di credito”.
Il potenziamento della moratoria sui debiti diventa ancora più strategico in un territorio, quello bresciano che oltre 9 mila le realtà agricole, di cui 1.600 impegnate in un comparto come quello del latte che contribuisce al 12% di tutta la produzione nazionale. E anche i numeri in Lombardia ci vedono al primo posto come regione zootecnica: sul territorio si produce il 40% del latte italiano, viene raccolto il 42% di tutto il riso coltivato a livello nazionale e rappresenta il 40% dei prodotti suinicoli italiani. L’intero comparto lombardo offre lavoro a più di 79 mila persone e genera oltre il 10% dell’intero PIL regionale.
“Negli ultimi 5 anni – conclude il Presidente Prandini - almeno il 10% delle aziende che hanno rapporti di credito bancario hanno valutato o richiesto l’allungamento del periodo di ammortamento del finanziamento per gestire meglio equilibri di bilancio, messi sempre più a rischio dalla crisi dei prezzi alla stalla”.