Con l’arrivo del caldo è allerta nelle campagne bresciane, con il mais sorvegliato speciale. Complici le alte temperature e la mancanza di pioggia – spiega Coldiretti Brescia dopo un primo monitoraggio sul territorio – in alcune zone le irrigazioni per questo cereale sono state anticipate o si è dovuto ricorrere a quelle di soccorso.
Nella zona ovest di Brescia – precisa la Coldiretti regionale – le aziende agricole stanno bagnando i campi con circa un mese d’anticipo rispetto agli anni passati. Attenzione anche negli allevamenti dove mucche da latte e maiali iniziano a soffrire per l’innalzamento delle temperature. “Se chiudo gli occhi mi sembra di essere al 15 luglio – spiega Enrico Bettoni di Torbole Casaglia – l’acqua per ora c’è, non stiamo facendo mancare nulla al mais che oggi è perfettamente in linea con le fasi di crescita ma, se non inizia a piovere, andremo in difficolta già a fine mese”.
Irrigazioni accelerate di almeno due settimane anche per il mais nella bassa bresciana – spiega Coldiretti Brescia – dove gli agricoltori hanno già avviato il secondo ciclo di operazioni, che solitamente avviene tra fine giugno e inizio luglio. “Nella mia azienda per fortuna l’acqua c’è ancora, nella zona di Seniga riesco ad irrigare facilmente perché mi fornisco dal lago d’Iseo che oggi è alto mentre nei comuni di Gottolengo e Pralboino si soffre molto, questo caldo sta letteralmente bruciando le piante – spiega Angelo Caligari, titolare di un’azienda che coltiva mais su circa 200 ettari nelle campagne di Pralboino e alleva oltre 600 vacche da latte – e anche gli animali soffrono e producono meno latte con un calo percentuale medio giornaliero del 15% e questo non può continuare”.
Intanto – secondo un monitoraggio della Coldiretti Brescia - il livello idrometrico del lago d’Iseo in questo momento si attesta a livelli accettabili per la situazione, si registrano però i primi segnali d’allarme, ogni giorno un leggero calo e se non iniziano le piogge potremmo andare incontro a grosse difficoltà.
In Lombardia, ad esempio, nel mese di marzo è caduto il 47% di pioggia in meno rispetto alla media, ad aprile il 50% in meno e a maggio il 48,6% in meno.
In Italia – sottolinea Coldiretti – gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma – continua la Coldiretti – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene la Coldiretti – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono – conclude la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua.