27 Luglio 2011
BRESCIA – CRISI SUINI: ALLA MANIFESTAZIONE DI MILANO OLTRE 200 I BRESCIANI

Oltre 200 allevatori bresciani presenti questa mattina a Milano in Piazza degli Affari e in Piazza Cordusio capitanati dal Presidente Ettore Prandini e dal Direttore Mauro Donda, per denunciare le pesantissime conseguenze subìte da agricoltori e consumatori per effetto delle speculazioni sull’agroalimentare: ovvero quando l’economia di carta uccide quella reale.
 
Al momento dell’apertura dei lavori i maiali hanno razzolato in Piazza Affari davanti alla Borsa di Milano, dove man mano sono arrivati gli allevatori soci Coldiretti provenienti non solo dalla Lombardia ma anche dal Veneto, dall’Emilia Romagna dal Piemonte, dalla Toscana, dall’Umbria, dalle Marche e dal Friuli.

“Abbiamo denunciato – interviene il Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini -  le speculazioni internazionali sulle materie prime agricole poiché stiamo assistendo alle performances di mercati agricoli che in modo altalenante portano in crisi uno alla volta tutti i settori produttivi. Nel 2009 i prezzi erano particolarmente bassi e negativi per il latte, lo scorso anno è toccato ai cereali; a distanza di pochi mesi tanto il latte quanto i cereali sono schizzati in alto con ripercussioni che – nel medio/lungo periodo – sono sempre penalizzanti per gli agricoltori".

"Queste fluttuazioni esasperate sui prezzi delle materie prime agricole – continua Prandini - è un fenomeno che si è amplificato enormemente in questi ultimi tempi e ciò non dipende (se non in minima parte) dai meccanismi di domanda e offerta ma è causato soprattutto dalle speculazioni finanziarie che hanno concentrato la loro attenzione sulle produzioni agricole. E tra la speculazioni possiamo anche includere quelle legate al business delle agroenergie che attirano, soprattutto in Lombardia, capitali ed investimenti finanziari extra-agricoli con le ripercussioni negative che ben conosciamo".

"Vi sono settori, come quello suinicolo, che stanno soffrendo in modo particolare i problemi legati alle speculazioni, tanto sulle materie prime, quanto sul mercato delle carni. I crescenti costi di produzione e la difficoltà a farsi riconoscere un prezzo adeguato da parte dell’industria di macellazione ci ha portato a richiedere alcuni interventi urgenti per il settore quali la moratoria sui debiti delle imprese e l’etichettatura di origine sulle carni fresche”

Gli allevatori hanno consegnato piccoli maiali con coccarda tricolore agli operatori della borsa perché sostengono di non essere più in grado di farli crescere, anche per la concorrenza sleale dei prodotti stranieri che vengono spacciati come Made in Italy.

 “È importante la convocazione per il giorno 29 luglio 2011 del tavolo suinicolo da parte del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per la definizione delle linee attuative del piano di settore della filiera”. Lo afferma Ettore Prandini  nell’esprimere apprezzamento per la sollecita risposta del Ministero alle difficoltà evidenziate dagli allevatori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni con la manifestazione davanti a Piazza Affari a Milano dove sono stati portati i maiali. “Occorre affrontare con decisione – conclude il Presidente Prandini - le distorsioni  della filiera che sono favorite nella mancanza di trasparenza sull’origine della carne di maiale e dei salumi, che danneggia allevatori e consumatori” 
                                                 
                                     
                                                        Suini, i numeri della crisi

                                    In Italia si allevano quasi 9 milioni di suini,
                                       la Lombardia ne custodisce oltre il 50%

                                    Allevamenti italiani in rosso per 300 milioni di euro:
                                      costi produzione troppo alti e ricavi troppo bassi

                                    In dieci anni perso l’85% degli allevamenti italiani
                                        dai 193 mila del 2000 ai 26 mila del 2010

                                       Fra 2000 e 2010 le aziende suinicole lombarde
                                       sono scese da 7.487 a 2.639 con un calo del 65%
ì
(Elaborazione Coldiretti su dati Istat e Regione Lombardia)

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