Sfiorano quota 2.800 gli orti urbani nei capoluoghi di provincia della Lombardia, con una crescita del 40% rispetto a due anni fa. E’ quanto spiega la prima Mappa 2014 stilata dalla Coldiretti Lombardia sulle oasi verdi coltivate a gestione pubblica, più alcune nate dall’iniziativa dei privati. E il numero è in costante aumento anche nel comune di Brescia, dove ci sono 212 orti per 9.550 metri quadrati fra via Cimabue, zona Mella/Tangenziale, via Tiziano, via Sardegna e via Don Pinzoni.
“Anche a Brescia come in tante amministrazioni comunali – commenta Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia e di Coldiretti Lombardia – si sta rafforzando la propensione a creare zone di orti urbani che assolvano a una duplice funzione: da una parte fornire ad anziani e famiglie un servizio con costi di gestione molto limitati, dall’altra migliorare la vivibilità delle periferie dove si solito queste aree vengono ricavate e attrezzate”.
“Fare un piccolo orto o curare una piantina in un vaso – continua Ettore Prandini – è educativo anche per i bambini, che imparano che frutta e verdura non nascono dagli scaffali di qualche supermercato, ma dalle piante, dal lavoro dell’uomo, dalla cura che mettiamo nelle cose”.
“La terra vuole pazienza – spiega Guerino Toninelli, 73 anni, bresciano, tutor dell’orto della Coldiretti – in questo periodo, con la stagione che c’è stata, la terra è molto umida e non va bene lavorarla così e non va bene neppure per le piante. Il segreto è saper aspettare quel tanto che serve per avere le condizioni migliori possibili. La terra non va stressata, bisogna curarla e concimarla, meglio se con del concime naturale organico al posto di quello chimico. E poi bisogna saper scegliere le piantine in base al terreno. L’importante è il tempo che uno vi dedica”.