Parte la raccolta delle olive in Lombardia e per quest’anno – spiegano Aipol e Coldiretti – si prevede una produzione di circa 675 mila litri di olio extravergine d’oliva di alta qualità, con una perdita stimata, a causa del maltempo, del 25 per cento rispetto al 2013.
La “vendemmia delle olive” vede il suo epicentro nelle province di Brescia e Bergamo, ma coinvolgerà anche Como, Lecco e Mantova, per una superficie totale di oltre 2 mila ettari a uliveto. I dati sono stati diffusi ieri, lunedì 13 ottobre a Sale Marasino in occasione dell’apertura ufficiale della raccolta per la Lombardia presso la Comunità Montana di Sale Marasino alla presenza del Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava, al Direttore di Aipol Simone Frusca e ai rappresentanti dei Comuni del Sebino che, per l’occasione, hanno potuto confrontarsi con l’assessore e il presidente regionale di Coldiretti sui temi e le opportunità delle realtà agricole o olivicole della zona del Sebino.
L’inverno troppo mite, l’estate piovosa, umida e fredda – spiegano Aipol e Coldiretti Lombardia – le continue grandinate e gli attacchi parassitari hanno creato notevoli danni ai raccolti che, per quest’annata, sfioreranno i 50 mila quintali di olive, per una quantità di olio che, confermando sempre l’alta qualità tipica delle nostre Dop, si abbasserà di oltre 150 mila litri rispetto la produzione del 2013. Il tutto in una regione come la Lombardia che vanta il record nazionale di consumo di olio d’oliva extravergine: 24 milioni di litri per un fatturato di 97 milioni di euro.
“L’olio bresciano con le sue DOP Laghi Lombardi e Garda e i suoi monovarietali, rappresenta un prodotto di nicchia nel comparto delle produzioni lombarde ma mai come ora –dichiara il Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia Ettore Prandini – si sta distinguendo anche a livello internazionale per l’alta qualità e salubrità con un incremento anche delle esportazioni. In Lombardia viene prodotto circa 900.000 litri di olio e ne vengono consumati circa 24 milioni, il prodotto lombardo viene però esportato per circa il 50%, bisogna insegnare alle giovani generazioni la cultura del mangiar bene e sano”.
Per tutelare consumatori e produttori - spiegano Coldiretti e Aipol - e non compromettere l’immagine dell’olio italiano occorre evitare che venga spacciato come Made in Italy l’olio importato. Per questo occorre applicare le importanti modifiche alla disciplina introdotta dalla legge salva olio approvata nel febbraio 2013 sotto il pressing della Coldiretti che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma che ancora oggi è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby a livello nazionale e comunitario.
Le varietà di piante di olive più diffuse in Lombardia, con Brescia che rappresenta oltre 87% della produzione regionale, sono il “leccino”, il “pendolino”, il “frantoio”, la “casaliva” e la “sbresa”. Due sono le denominazioni di origine: il “Garda” nelle province di Mantova e Brescia e il “Laghi Lombardi” nelle province di Brescia, Como, Lecco e Bergamo con le indicazioni geografiche Sebino e Lario.
“I produttori che si sono imposti sul mercato della qualità a prezzi alti – conclude Silvano Zanelli presidente di AIPOL - sono ora in difficoltà nel trovare oliva locale con caratteristiche di pregio e terreni dove poter mettere a dimora nuove piante, a breve presenteremo un progetto a livello regionale per incrementare il mercato dell’oliva autoctona”.