Durante tutta l’assemblea si è parlato della situazione economica particolarmente difficile, che ormai da alcuni anni la nostra gente sta vivendo e che sta mettendo in seria difficoltà l’esistenza delle imprese agricole italiane: dal latte ai suini, dai bovini ai settori della trasformazione agroalimentare.
“Pur riconoscendo – sostiene Prandini - una grande importanza e valenza al mercato interno, è evidente che per le produzioni di qualità, diventa decisivo lo sbocco verso mercati stranieri, dove è crescente la fetta di popolazione disposta ad investire nel “mangiare e bere bene”. Come diventa decisivo che venga valorizzato il vero Made in Italy, che parte dalle produzioni delle stalle e delle campagne italiane e passa attraverso l’agroindustria italiana”.
“Il comparto dei bovini da carne – dichiara Prandini - sta subendo una forte crisi, per uscirne è fondamentale la razionalizzazione organizzativa del comparto, realizzando economie di scala e abbattendo i costi di produzione, migliorare le potenzialità commerciali e arrivare ad una connotazione univoca della carne lombarda. E non si può non ricordare la perdurante crisi che sta mettendo a rischio la sopravvivenza della suinicoltura, nonché la difficoltà di riuscire ad ottenere il giusto prezzo del latte alla stalla”.
Questo il preciso messaggio lanciato questa sera a Collebeato dal Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini durante l’Assemblea annuale. Un appuntamento di primo piano nel panorama bresciano trattandosi dell’organizzazione agricola più rappresentativa della provincia con 8 mila aziende associate. E’ stata un’assemblea dal taglio economico, sindacale ed organizzativo con l’obiettivo di delineare le strategie future a difesa delle aziende agricole bresciane. All’ordine del giorno dell’assise c’è stata l’approvazione unanime del bilancio consuntivo 2014 e del bilancio preventivo 2015.
In tema di PAC il Presidente ha sottolineato come - nonostante i seri problemi tecnici e le difficoltà operative riconducibili ai sistemi informatici – i numeri delle domande presentate nel 2015 sono superiori rispetto alle previsioni. “Oggi scadono i termini di presentazione delle domande PAC – interviene il presidente – e nonostante l’innalzamento del contributo minimo a 250 euro, abbiamo presentato un numero di domande pressoché simile a quello dello scorso anno. Significa che stiamo andando nella direzione giusta, ovvero quella che guarda l’interesse dei veri imprenditori agricoli assicurando un sostegno ai settori portanti della nostra agricoltura, garantendo tutte quelle produzioni su cui si fonda lo straordinario successo del made in Italy all’estero, creando occupazione e sviluppo sul territorio”.
Un deciso passaggio è stato fatto anche sulla questione dell’accordo fatto con Granarolo, che ha permesso di acquisire una quota complessiva pari al 12,65% del capitale sociale di Centrale del Latte di Brescia. “L’operazione che abbiamo concluso sulla Centrale del latte - afferma il Presidente Prandini - rappresenta l’esempio virtuoso delle potenzialità di un territorio quando agisce unito e in un’ottica di sistema. Il coinvolgimento degli agricoltori è un’assunzione di responsabilità per la valorizzazione del vero Made in Italy. Vogliamo continuare a offrire ai consumatori prodotti veri, fatti da gente vera come i nostri agricoltori. Per noi sviluppo e persone camminano insieme. Noi ci crediamo e vogliamo continuare in questa direzione.
Il Presidente Prandini ha concluso la sua relazione guardando al futuro: “Andando avanti noi avremo occasioni importantissime sia sui settori che sulle filiere, sta solo a noi farcene carico, sta a noi intraprendere percorsi diversi e virtuosi rispetto al passato nell’interesse delle imprese agricole e per il loro futuro. Siamo solo all’inizio di un percorso che, sono certo, concluderemo, perché siamo l’unico settore che rappresenta valori e che ha un progetto di lunga portata. Se vogliamo tutto questo dobbiamo stare uniti, essere forti e non permettere a nessuno di mettere in discussione le nostre idee sulla vera agricoltura italiana”.