Oltre 4.000 euro raccolti domenica 19 novembre in occasione della giornata del Ringraziamento organizzata dalla comunità di Torbole Casaglia, dove tutta la cittadinanza si è attivata per la raccolta fondi da destinare a Suor Lucia Bianchi, da sempre in Burundi per sostenere il progetto MUSALAC - alimento altamente proteico per bambini malnutriti e denutriti del Centro Sanitario di Kaburantwa in Burundi.
Dal 2008 la comunità cittadina di Torbole Casaglia sostiene la causa dei bambini Malnutriti di Kaburantwa e ad oggi ha raccolto oltre 14.500 euro che sono serviti per contribuire alla cura e all’alimentazione di Musalac per un gruppo di circa 400 bambini alla settimana considerando che i soldi destinati all’alimentazione di un bimbo al mese equivale a 11 euro.
“Tutti gli anni è una grande gioia – interviene Enrico Bettoni allevatore e presidente di sezione Coldiretti di Torbole Casaglia – aiutare concretamente chi ha veramente bisogno è il modo migliore per ringraziare tutto ciò che la terra ci offre e riflettere sui valori che il mondo agricolo insegna attraverso la famiglia, il lavoro e la fede”.
La lotta contro la malnutrizione è sempre stata una delle più grandi attività a cui le Suore Benedettine si sono dedicate fin dal 1969, in particolare in questi ultimi anni in cui la malnutrizione è diventata la vera emergenza sanitaria, due bambini su cinque soffrono di malnutrizione, non vanno a scuola né si vedono giocare perché le loro energie sono poche.
Il Centro Sanitario di Kaburantwa, si trova al Nord Est del Burundi, è gestito dalle Suore Benedettine della Provvidenza da oltre 40 anni, è l'unico nella zona della Provincia di Cibitoke.
Il 90% della popolazione dipende dall’ agricoltura come sostentamento principale ma le guerriglie e il conflitto politico del 2015, che perdura fino ad oggi, ha costretto più di 150.000 persone a lasciare il Burundi per rifugiarsi nel vicino Ruanda. Inoltre gli eventi climatici come la siccità, alternata con piogge torrenziali, hanno fortemente danneggiato l’agricoltura annullando la produzione dei semi e le infrastrutture agricole.
Alla Missione di Kaburantwa è legata anche la Casa Famiglia Shogomanga che accoglie circa 260 bambini rimasti orfani di uno o entrambi i genitori a causa della guerra, della fame, dell’aids.
Per alleviare tanta sofferenza di solitudine di abbandono, di fame, di malattia le Suore Benedettine con la solidarietà di tanti piccoli e grandi Benefattori hanno costruito, la prima casa-famiglia “Shogomanga” che significa: “Buon Cammino” per offrire ai bambini serenità e tanto calore umano, educazione, formazione e promozione.