“L’elettrodotto necessario al funzionamento del treno sulla linea TAV del tratto Brescia -Verona non può essere realizzato sopra terra, non possiamo permettere che altro terreno venga sottratto a centinaia di imprese agricole mettendole ulteriormente in grossa difficoltà”. Questo il pensiero del Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini nel commentare la volontà – da parte dei soggetti esecutori - di procedere con i lavori di realizzazione di tralicci e fili aerei utili all’elettrificazione del treno ad Alta velocità. Questo andrebbe a sacrificare terreno agricolo oltre a creare un danno paesaggistico ed economico rilevante. Ma il rischio maggiore è rappresentato dal fenomeno dell’elettrosmog ossia dall’inquinamento causato dai campi elettrici che in questo caso vengono generati dall’elettricità dei cavi dell’alta tensione posizionati sui tralicci utili al funzionamento del treno.
Dopo numerose trattative locali e un incontro presso Regione Lombardia alcuni mesi fa, oggi Coldiretti chiede, con forza, a tutte le amministrazioni interessate, la condivisione della volontà che l’elettrodotto a servizio della TAV Brescia – Verona venga realizzato interamente ed esclusivamente sotto terra.
“Il proliferare di tralicci ad alta tensione – conclude Prandini – potrebbe influire negativamente sia sulla qualità della vita dei cittadini che sulla qualità delle produzioni agroalimentari delle aziende agricole. Faremo tutto il necessario per evitare che questo accada, chiedendo anche alle amministrazioni pubbliche dei comuni interessati, alla Provincia e alla Regione che condividano questa nostra battaglia”.