Una nuova PAC vicina all’agricoltura italiana, alla qualità dell’operato delle nostre imprese agricole e alle tipicità agroalimentari che rendono unico il nostro territorio e la nostra agricoltura. Con questa parole il Presidente di Coldiretti Brescia e Lombardia Ettore Prandini commenta l’incontro che si è svolto questa mattina presso la sede della Coldiretti provinciale di via San Zeno, alla presenza dell’europarlamentare e Vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, dei dirigenti dell’organizzazione e dei presidenti dei settori economici di rappresentanza territoriale.
Semplificazione, gestione dei rischi di mercato e implementazione di strumenti per rendere più forti gli agricoltori nella catena del valore. Questi i tre elementi fondamentali contenuti nel rapporto firmato da Paolo De Castro e dal collega tedesco Albert Dess, e approvato dalla Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Il rapporto rappresenta la posizione dell'Eurocamera sulle modifiche proposte dalla Commissione ai regolamenti della PAC 2013.
“Abbiamo presentato le modifiche ritenute necessarie nell'interesse degli agricoltori – ha spiegato De Castro - suggerendo una sorta di mini riforma della politica agricola, ora entro fine settembre ci aspettiamo dal Consiglio risposte concrete". Il 2020 non è troppo lontano – spiega Coldiretti Brescia - ed è necessario mettere in ordine le priorità dell’agricoltura italiana e spiegare quello che realmente serve alle imprese del territorio: abbassare i costi di produzione, in particolare quelli energetici e della manodopera, estendere e rafforzare tutte le misure che escludono la “rendita” dai benefici Pac premiando chi vive di agricoltura, puntare su un’assegnazione degli aiuti che consideri anche il contributo del lavoro, fare propria l’esperienza italiana di distintività – di cui tracciatura dell’origine ed etichettatura sono i principali strumenti – per alzare gli standard qualitativi delle produzioni europee. Il tutto senza dimenticare i principi di semplicità e sburocratizzazione.
“Quindi una PAC Europea – conclude il Presidente Prandini – regole che ci vedono far parte di un sistema allargato e oggi ancor più rafforzato dalla vittoria dall’europeista Emmanuel Macron alla presidenza della Francia, alla quale però è necessario sottoporre delle domande sia in ambito educativo che di tutela delle produzioni DOP che abbiamo Italia. Servono regole uguali per tutti –partendo da quelle produttive fino ad arrivare ai costi e alla gestione aziendale. Per essere competitivi e per avere un posto rilevante nel mercato europeo dobbiamo puntare a questo, per avere la possibilità di lavorare in modo sereno e ottenere la giusta valorizzazione all’interno della filiera”.