Il vino biologico allunga il passo. In Lombardia – secondo un’analisi della Coldiretti regionale in occasione di Vinitaly 2017 – le superfici dedicate ai vigneti “organic” sono salite a 2.570 ettari, quasi tre volte in più rispetto a quelle di dieci anni fa, con un’incidenza del 15% sul totale delle aree dedicate alle produzioni di alta qualità DOCG, DOC e IGT. “Il settore del vino in Lombardia – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – coinvolge oltre tremila imprese e più di novemila addetti, ai quali vanno aggiunti quelli che lavorano nell’indotto e gli stagionali. Però il vino lombardo, con i suoi 150 milioni di bottiglie, non ha solo una dimensione economica, ma ha anche un valore culturale di legame con i territori, le tradizioni, le famiglie, l’arte e la storia”. Per quanto riguarda la mappa dei vigneti bio o in conversione al bio – spiega la Coldiretti regionale – il 61% è concentrato in provincia di Brescia con 1.581 ettari, il 32% in provincia di Pavia con 829 ettari e il resto fra Bergamo (71 ettari), Mantova (43 ettari), Sondrio (26 ettari), Lecco (11 ettari) e Milano (10 ettari).
Silvano Brescianini della Barone Pizzini in Franciacorta racconta: "abbiamo iniziato nel 1998, ma solo nel 2004 è nata la prima bottiglia di Franciacorta certificato bio. Oggi abbiamo 55 ettari in Franciacorta, tutti certificati. Io seguo personalmente l'export e confermo che i mercati esteri chiedono espressamente prodotti "organic". Ma la sostenibilità è una scelta valoriale e va ricercata a 360°, in tutti i processi di lavorazione e pakaging. Siamo orgogliosi di aver aperto per primi la strada del Bio in Franciacorta, ma ci sono nuove importanti sfide che ci attendono".
“Stiamo lavorando in agricoltura biologica i nostri 7 ettari da qualche tempo e dallo scorso anno siamo certificati e questo è un vantaggio sui mercati esteri più evoluti” racconta Davide Lazzari dell’azienda Lazzari di Capriano del Colle “A Vinitaly 2017 abbiamo avuto una serie di incontri con acquirenti italiani ed esteri e per la nostra piccola DOC Capriano del Colle la certificazione di origine non basta. È necessario incontrare la domanda di sostenibilità e artigianalità dei prodotti che arriva dai mercati più avanzati per stabilire rapporti duraturi. Per questo bisogna lavorare bene e sostenibile, il prezzo resta solo l’ultimo tassello. Così nel 2016 abbiamo esportato circa il 10% della nostra produzione e stiamo portando i vini fuori dai confini regionali.”
E che il bio sia in crescita– spiega Coldiretti – lo dimostra anche il fatto che l’agricoltura italiana sia diventata la più green d’Europa: il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, con la superficie coltivata superiore al milione di ettari. Le aziende bio italiane – conclude la Coldiretti - sono il 17% di quelle europee, al secondo posto la Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e la Polonia (25.944, 10% di quelle europee). Il 62% degli italiani - conclude Coldiretti - è disposto a pagare di più un alimento bio, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm.