Il Tar di Brescia, con sentenza pubblicata ieri, giovedì 28 maggio, ha dichiarato che il proprietario coltivatore deve essere risarcito in solido da Ministero delle Infrastrutture, Anas e Autostrade Centro Padane, precisando inequivocabilmente che l’indennizzo dovrà tener conto, sia del valore della ghiaia asportata nel sottosuolo, sia del danni arrecati alle porzioni non trasformate qualora non sono più irrigabili o facilmente raggiungibili.
“E’ con grande soddisfazione - dichiara Ettore Prandini Presidente di Coldiretti Brescia – che registriamo un'altra vittoria nella difficile vertenza per gli espropri irregolari della “corda molle”, per i quali moltissimi coltivatori ancora attendono di essere risarciti. Le molte famiglie di agricoltori bresciani interessate avranno finalmente giustizia”.
Un chiarimento tecnico sulla situazione viene dagli avvocati Enzo Barilà e Gianfranco Zanetti, legali di Coldiretti che hanno assistito l’imprenditore ricorrente. La sentenza pubblicata in data 28 maggio è molto importante – sostengono i Professionisti – perché la “corda molle” è stata costruita per diversi chilometri in trincea, asportando dai fondi 4,5 milioni di tonnellate di ghiaia di grande valore. Ghiaia, riutilizzata per costruire l’opera, senza però espropriare gli interessati. Ai proprietari è stato sottratto materiale che vale almeno il quadruplo del valore agricolo dei terreni, ma sino ad oggi il Ministero delle Infrastrutture proponeva solo il riconoscimento di indennizzi calcolati molti anni prima da Autostrade Centro Padane facendo riferimento a norme oggi dichiarate incostituzionali.
“Per di più – affermano i legali – gli importi degli indennizzi fissati in previsione dell’esproprio dei terreni, non sono da ritenere validi, perché è scaduto il termine ultimo per provvedere al risarcimento”.