COMO-LECCO – I Giovani di Coldiretti Como Lecco ieri sera sono stati accolti alla Camera dei Deputati dove hanno portato i prodotti del territorio lariano e di altre province lombarde, protagonisti di un incontro promosso dalla commissione agricoltura presieduta dall’on. Mirco Carloni e di cui è vicepresidente la varesina on. Maria Chiara Gadda. I nostri giovani, rappresentati per Como e Lecco dal delegato di Coldiretti Giovani Impresa Pietro Castelli, hanno avuto modo anche di incontrare e di scambiare alcune battute con il ministro dell’agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e con gli on. Carloni e Cristina Almici. Presente anche il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Giovanni Bellei.
“Si sono soffermati a lungo da noi è si è mostrato interessato ai prodotti delle aziende agricole comasche e lecchesi, di giovani imprenditori e non solo: in particolare i formaggi delle due province lariane e i biscotti ai grani antichi” ha osservato Castelli.
Il Made in Lario agroalimentare è simbolo di un’agricoltura da conoscere e difendere in sinergia con le istituzioni. Pochi giorni fa, il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi aveva rimarcato la strategicità dell’agricoltura e l’importanza dell’impegno imprenditoriale dei giovani nel settore primario “in un comprensorio virtuoso e dove è presente un paniere eterogeneo di produzioni agroalimentari fortemente identitari”.
L’impegno dei giovani imprenditori agricoli nelle due province di Como e Lecco è a 360 gradi, attivo anche sul fronte della didattica e dialogo verso le giovani leve: consumatori di domani ma anche potenziali nuovi agricoltori in un territorio dove le opportunità, nel settore, non mancano.
In ciò si riflette anche il successo del progetto Educazione alla Campagna Amica che è stato presentato nei giorni scorsi a Como e andrà a coinvolgere migliaia di allievi in tutta la provincia, di ogni età scolare.
Ma per potersi sviluppare ulteriormente, l’agricoltura delle due province lariane ha bisogno di interventi e certezze, che spaziano dal contrasto alla fauna selvatica alla sburocratizzazione, alla tutela del territorio agricolo, particolarmente quello montano dove va preservata la pratica dell’alpeggio.