Guerra del mercato a Mariano Comense, le prime vittime saranno le famiglie. Lo pensa la Coldiretti comasca dopo la presa di posizione dei commercianti contro farmers’ market di Campagna Amica partito da pochi giorni portando in città i prodotti del territorio, la qualità e la freschezza garantita dal passaggio diretto dal campo alla tavola e anche una ventata di aria nuova nel settore delle vendite ampliando le possibilità di scelta della gente.

“Tutto questo ai commercianti non piace – commenta Tino Arosio, Direttore della Coldiretti di Como e Lecco – si ha l’impressione che, almeno i loro vertici, ragionino in termini di posizione di potere rispetto invece a un’operazione di apertura verso esperienze che aiuterebbe a rivitalizzare l’economia locale con spunti nuovi, anche culturali, rispetto ai prodotti del territorio”. Il mercato di Campagna Amica – spiega la Coldiretti – ha l’obiettivo di attivare un ciclo economico virtuoso ma anche di creare l’occasione di collaborazioni fra diversi settori (ad esempio: agricoltura e commercio, agricoltura e cultura, agricoltura ed enti locali) con vantaggi per: i consumatori e per l’intero sistema economico locale.

“Non mi pare che ci sia nulla di male – commenta Arosio – ed è per questo che la reazione, quasi rabbiosa, di una parte dei commercianti ci ha lasciati un po’ basiti, considerato poi il fatto che l’avvio del mercato era stato preceduto da una serie di confronti con l’amministrazione comunale e gli stessi negozianti per spiegare il senso e gli obiettivi dell’iniziativa delle vendite dirette che, anche a livello regionale, sta riscuotendo il consenso dei consumatori e delle famiglie”.

I mercati di Campagna Amica fanno parte della grande rete della filiera agricola italiana che Coldiretti sta costruendo su tutto il territorio nazionale: nella sola provincia di Como i mercati agricoli sono arrivati a quota 9 (Cantù, Lomazzo, Olgiate Comasco, Erba, Uggiate Trevano, Mozzate, Albavilla, Guanzate e Mariano Comense), mentre sono oltre 150 gli spacci agricoli aziendali presenti sul territorio delle province di Como e di Lecco.

I consumatori che si rivolgono agli agricoltori hanno in media 40 anni e la metà sono donne. La spesa media è di circa 20 euro, fra verdure, formaggi e salumi.
Como, 27.09.2011