5 Aprile 2022
Con + 35 % di spese dei trasporti, sfida export per l’orticoltura bergamasca

L’orticoltura sta affrontando la sfida dell’export visto il traumatico aumento dei costi di trasporto con picchi del +35% trainati dal prezzo dei carburanti e dalla carenza di infrastrutture e snodi commerciali in Italia. E’ quanto emerge tra gli operatori del settore presenti a Fruit Logistica 2022 di Berlino, la principale fiera internazionale di settore, dove il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, con il Direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda,  ha incontrato le aziende bergamasche che hanno espresso preoccupazione per l’impatto della guerra in Ucraina.

In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – sottolinea Coldiretti Bergamo – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con l’Italia che deve già affrontare per il trasporto merci una spesa aggiuntiva di 13 miliardi di euro rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Secondo Coldiretti Bergamo in tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti con il resto del mondo.

“In una prospettiva a più lungo termine in tema di sostenibilità ed economicità  – evidenzia il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio - per il nostro export orticolo è fondamentale puntare su una rete ferroviaria ad alta velocità, non solo per i passeggeri ma anche per le merci, creando collegamenti più veloci verso le destinazioni maggiormente ricettive per le nostre produzioni e  attivando una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo in grado di aprirci anche opportunità in nuovi mercati” .

Per sostenere il comparto ortofrutticolo diventano sempre più importanti i contratti di filiera che rappresentano un tassello in più per l’equa distribuzione del valore lungo la filiera e per tutelare il reddito degli agricoltori.  Partendo dalla produzione agricola – conclude Coldiretti Bergamo – si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare, intesa come insieme delle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari.

 

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