Con i prodotti tipici, l’ospitalità contadina e il lavoro quotidiano degli agricoltori che valorizza il territorio, l’agroalimentare può rappresentare una leva strategica per la ripartenza della montagna, duramente colpita dagli effetti del coronavirus. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia, che sarà protagonista al Forum Food&Beverage 2021 di Ambrosetti a Bormio dal 4 al 6 giugno 2021, presentato a Sondrio alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, del presidente di Coldiretti Lombardia Paolo Voltini e della presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini.
“Il forte ridimensionamento del turismo, la chiusura delle attività commerciali e lo stop agli impianti sciistici imposto dall’emergenza sanitaria stanno mettendo a dura prova l’agroalimentare anche nei territori montani – spiega Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia – La pandemia, però, ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sulla centralità del cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. Bisogna ripartire da qui: tutelando l’intero comparto, si mette in sicurezza un tessuto fatto di tipicità del gusto, agriturismi, malghe, alpeggi, punti di vendita diretta, aziende custodi di biodiversità che sorreggono gli altri pilastri dell’economia montana che sono turismo e sport”.
In montagna – spiega la Coldiretti Lombardia – nascono alcuni dei grandi campioni della tavola dell’agroalimentare lombardo, dal Bitto alla Bresaola della Valtellina, dal Branzi al Silter, dallo Sforzato di Valtellina al Valtellina superiore, che concorrono a fare grande il nome del Made in Italy agroalimentare e contribuiscono alla filiera del cibo italiano che, con 538 miliardi di valore, è diventata la prima ricchezza del Paese.
Quella agroalimentare – prosegue la Coldiretti – è una realtà allargata dai campi agli scaffali che in Italia garantisce 3,8 milioni di posti di lavoro e vale il 25% del Pil grazie all’attività, tra gli altri, di 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Appuntamenti come quello di giugno a Bormio – conclude la Coldiretti regionale – rappresentano momenti di confronto importanti per riflettere sul ruolo strategico di questo settore, soprattutto di fronte alle sfide che ci aspettano nel prossimo futuro.