“Parliamo di latte, il nostro presente e il nostro futuro”. E’ il tema dell’incontro organizzato da Coldiretti Cremona nell’ambito della Fiera regionale agricola di Primavera FierAgrumello. L’atteso appuntamento, rivolto a tutti gli imprenditori agricoli, è fissato per venerdì 10 aprile alle ore 20.45 a Grumello (presso la sala conferenze di Cascina Castello) e vedrà la presenza di Ettore Prandini, Vice Presidente nazionale di Coldiretti, e di Giorgio Apostoli, Responsabile nazionale di Coldiretti dell’Ufficio Zootecnia, accanto al Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini, al Direttore Tino Arosio, a tutta la dirigenza di Coldiretti Cremona. La difficile partita sul prezzo del latte, la chiusura del regime quote, l’azione di Coldiretti, le istanze delle aziende e le prospettive guardando al futuro: di questo si parlerà, con la presenza dei vertici nazionali di Coldiretti.
“Solo 1 stalla su 5 è sopravvissuta al regime delle quote latte, finito dopo oltre 30 anni lasciando in vita in Italia solo 36mila allevamenti – sottolinea Coldiretti Cremona –. All’inizio delle regime delle quote latte nel 1984 in Italia erano presenti 180mila stalle, con il latte che veniva pagato in media agli allevatori 0,245 euro al litro mentre i consumatori lo pagavano 0,40 euro al litro (780 lire), con un ricarico quindi del 63% dalla stalla alla tavola. Nel 2000 agli allevatori il latte veniva pagato 0,32 euro al litro mentre i consumatori lo pagavano un euro al litro, con un aumento del 213%. Oggi la forbice si è ulteriormente allargata. Il prezzo del latte fresco moltiplica più di 4 volte dalla stalla allo scaffale, con un ricarico del 317% con il latte che viene pagato agli allevatori in media 0,36 centesimi al litro mentre al consumo il costo medio per il latte di alta qualità è di 1,5 euro al litro”.
“Il prezzo riconosciuto agli allevatori non copre neanche i costi per l’alimentazione degli animali. In Italia esiste un evidente squilibrio contrattuale tra le parti lungo la filiera, che determina un abuso, da parte dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono – rimarca Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. L’arroganza di alcuni gruppi industriali è significativa di una posizione dominante sul mercato che, come chiesto da Coldiretti, rende necessario l’intervento dell’Antitrust anche in Italia, così come è avvenuto in Spagna e in Francia, dove sono state decise pensanti sanzioni nei confronti delle principali industrie lattiero casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul nostro territorio nazionale”.
In Francia l’Antitrust il 12 marzo ha multato per un importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero casearie tra le quali Lactalis, Laita, Senagral e Andros’s Novandie per pratiche anticoncorrenziali dopo che il 5 marzo scorso - sottolinea la Coldiretti - era intervenuto anche l’Antitrust iberico che aveva annunciato multe per un totale di 88 milioni di euro a gruppi come Danone (23,2 milioni), Corporation Alimentaria (21,8 milioni), Grupo Lactalis Iberica (11,6 milioni). Per questo la Coldiretti e il Codacons hanno chiesto con un esposto all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco.