6 Febbraio 2013
CREMONA – DIRETTIVA NITRATI, CENTO AGRICOLTORI ALL’INCONTRO PROMOSSO DA COLDIRETTI

“Direttiva Nitrati, una vittoria dell’agricoltura”: questo il titolo dell’incontro proposto da Coldiretti Cremona a Rivolta d’Adda nell’ambito della Fiera di Sant’Apollonia. Alle ore 21, quando l’appuntamento ha preso le mosse, la sala convegni di via Cesare Battisti era gremita, con circa cento imprenditori agricoli e operatori economici presenti, interessati ad un tema dal quale dipende il futuro di tante imprese agricole e della stessa zootecnia lombarda.

Al tavolo dei relatori c’erano il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e Marco Benedini, Responsabile provinciale dei Servizi tecnici. A loro il compito di ripercorrere un cammino che ha visto la Coldiretti sempre determinata (“anche quando gli altri davano per scontato che non ci fosse più niente da fare per correggere decisioni sbagliate, prese vent’anni fa”) a chiedere la riscrittura della direttiva nitrati, con una nuova definizione delle zone vulnerabili che partisse dall’accertamento delle vere responsabilità in fatto di inquinamento delle acque.

“Non si poteva permettere il massacro della zootecnia lombarda in nome di una direttiva inaccettabile e di una delimitazione sbagliata delle aree vulnerabili” hanno evidenziato i relatori, definendo “una grande vittoria dell’agricoltura” il fatto che il Parlamento italiano abbia votato la modifica dei criteri di applicazione della Direttiva nitrati.

Il provvedimento, inserito nel Decreto Sviluppo,  ha disposto “la revisione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, prevedendo al contempo, nelle more dell'audizione della nuova mappa, e comunque per non più di un anno, che nelle attuali zone vulnerabili da nitrati si applichino le disposizioni previste per le zone non vulnerabili. “Sono state riconosciute le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti per la gestione di un problema la cui origine è molto più diversificata rispetto a quella agricola – ha ribadito in proposito Solfanelli –, ma che, se non si fosse intervenuti, rischiava di mettere in ginocchio la zootecnia del nord Italia e in particolare della Lombardia, con migliaia di aziende destinate a chiudere, con conseguente perdita di posti di lavoro e di produzioni Made in Italy a favore di quelle di altri paesi europei. Grazie alla tenacia di Coldiretti si è riaperto la partita, ed oggi c’è la possibilità di scrivere nuove regole, che tengano conto di una realtà molto più complessa e variegata di quella disegnata fino a oggi, valutando il peso degli scarichi urbani e delle industrie”.

Particolarmente approfondita ed apprezzata è stata la relazione di Marco Benedini, Responsabile dei Servizi tecnici di Coldiretti Cremona: nel suo intervento, arricchito dalla proiezione di slide, ha fatto il punto sulla normativa di riferimento, ha mostrato la carta provinciale della vulnerabilità da nitrati, ha ricordato gli adempimenti amministrativi previsti per gli allevamenti e per le aziende non zootecniche, per poi riassumere regole e divieti, controlli, sanzioni, deroghe. E’ così approdato ai più recenti studi, “che, sfruttando la tecnica degli isotopi, si sono prefissi di dimostrare la vera origine dell’inquinamento delle acque da nitrati e i fenomeni ad essi correlati, compresa la capacità denitrificante di parecchi areali oggi classificati in zona vulnerabile”.

“I risultati di questi studi – ha detto Benedini – evidenziano chiaramente quanto l’attività zootecnica sia solamente una concausa delle problematiche legate ai nitrati. Tali studi sono sicuramente preparatori e di indirizzo al compito affidato ad ISPRA, finalizzato all’aggiornamento delle zone vulnerabili e dei Programmi di Azione Regionali”.

Agli interventi dei relatori è seguito un dibattito attento, puntuale, che ha ulteriormente confermato l’attualità, e la qualità, dell’incontro promosso da Coldiretti Cremona. Si è parlato anche del forte intervento della prima Organizzazione agricola del paese, che per bocca del Presidente regionale Ettore Prandini ha denunciato la presenza, in Regione Lombardia, di lobby economiche che stanno mettendo in dubbio  la legittimità della sospensione della mappa nitrati votata dal Parlamento italiano.

In proposito il Direttore Solfanelli ha ribadito la determinazione di Coldiretti nell’agire a tutela delle imprese agricole, difendendo la necessità di riscrivere la direttiva a partire dalla verifica della vera origine degli inquinamenti da nitrati. “Non vogliamo – ha concluso Solfanelli –  che l’agricoltura venga usata come capro espiatorio per fare gli interessi di pochi a danno di migliaia di aziende. Troppo facile prendersela con i più deboli, quindi con gli agricoltori. Noi difendiamo loro, altri invece seguono logiche diverse”.

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