3 Dicembre 2012
CREMONA – L’AGRICOLTURA CREMONESE INCONTRA LA POLITICA

L’agricoltura cremonese sta incontrando la politica locale, per esporre le proprie istanze, presentare proposte concrete e chiedere un’azione condivisa sulle più importanti tematiche, dalle quali dipende il futuro di tante imprese e di un settore che, in provincia di Cremona, è da sempre locomotiva e fiore all’occhiello dell’economia.
 
Nei giorni scorsi hanno preso avvio gli incontri tra il Delegato Confederale Eugenio Torchio, il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e i Segretari dei partiti politici provinciali. Il dialogo ha già visto protagonisti Titta Magnoli, Segreterio provinciale del Pd, e Luca Rossi, Coordinatore provinciale Pdl. Seguiranno nei prossimi giorni altri appuntamenti promossi da Coldiretti, con l’intento di incontrare tutte le principali forze politiche del territorio.

Attraverso un documento, consegnato agli interlocutori, i rappresentanti dell’agricoltura hanno richiamato l’attenzione su alcuni fondamentali problemi con cui l’agricoltura cremonese e lombarda sta facendo i conti, dalla direttiva nitrati alle emissioni in atmosfera, dal benessere animale alla progressiva contrazione del suolo agricolo, dalla necessità di garantire un’equa retribuzione agli imprenditori agricoli per il loro prodotto (a cominciare dal prezzo del latte) alla richiesta di regole chiare in tema di produzione di energia dai campi (l’agroenergia per Coldiretti deve essere un’opportunità per le imprese agricole, una scelta correttamente dimensionata rispetto alla realtà aziendale, e non una pratica che invece si pone in competizione con la vocazione vera della nostra agricoltura, l’agroalimentare Made in Itay).

Tra i temi affrontati con maggiore decisione, non poteva che esservi quello della direttiva nitrati. “Il ruolo dell’agricoltura nell’inquinamento da nitrati delle acque è solo marginale e certamente meno importante del contributo proveniente dal settore civile e dalle altre attività produttive: questo va affermato e ribadito in ogni sede – sottolinea il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. Con grandissima determinazione Coldiretti sta conducendo un’azione di sensibilizzazione e pressing su questa tematica, per difendere la zootecnia lombarda e quindi una fetta importante di tutta l’economia italiana. Chiediamo la radicale riscrittura della direttiva nitrati che, così come è formulata ora, rischia concretamente di affondare un’intera filiera produttiva agroalimentare, con la chiusura di migliaia di aziende”.

In un territorio a fortissima vocazione zootecnica come la provincia di Cremona, i rappresentanti dell’agricoltura hanno posto anche la questione della corretta impostazione del tema del benessere animale. Da gennaio 2013 le aziende agricole dovranno adeguarsi a una serie di adempimenti  per ogni tipo di allevamento, con costi esorbitanti. Forte è l’azione di Coldiretti, determinata a impedire che tutto questo si traduca nell’ennesimo, gravissimo colpo a comparti (in primis quello della suinicoltura) già fortemente provati da anni di crisi, con prezzi del prodotto che non coprono nemmeno i costi di produzione in continua crescita.
Venendo al prezzo del latte, Coldiretti Cremona ha stigmatizzato l’atteggiamento delle industrie, che rifiutano accordi o mediazioni, negando un adeguamento di un prezzo che al livello attuale (38 centesimi) è un’autentica condanna a  morte per decine di allevamenti che hanno subito rincari sui costi di produzione di oltre il 40 per cento.

“Il rifiuto compatto delle industrie a non accettare alcun adeguamento del prezzo di acquisto del latte degli allevatori lombardi è un’azione irresponsabile e priva di lungimiranza che peserà su tutto il settore zootecnico – ribadisce il Direttore Solfanelli –. I rappresentanti delle istituzioni e della politica hanno la responsabilità di intervenire in questa vicenda”.

Dai Segretari delle prime forze politiche incontrate sono giunte convinte assicurazioni di solidarietà e di impegno a farsi carico delle richieste del mondo agricolo, riassunte dalla Coldiretti nel documento che, in questi giorni, viene consegnato a tutti i rappresentanti politici in ogni provincia della Lombardia. In terra cremonese gli incontri proseguiranno la prossima settimana, con l’obiettivo di creare una sempre più numerosa e compatta alleanza determinata nella difesa e promozione di un settore che è “economia reale”, dal quale può e deve ripartire il rilancio del nostro Paese.

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