18 Febbraio 2010
CREMONA, QUOTE LATTE: IL TAR LAZIO RESPINGE I RICORSI

 Coldiretti Cremona: “Le multe vanno pagate. Un altro passo nel segno della legalità”

“Finalmente giustizia è fatta. Il Tar del Lazio è entrato nel merito dei ricorsi presentati da centinaia di allevatori nei mesi scorsi che impugnavano le intimazioni di pagamento sul debito esigibile ‘quote latte’ delle campagne pregresse ai sensi della legge 33/2009, respingendo ogni motivazione di sospensione e annullamento delle imputazioni di prelievo. Adesso, anche queste centinaia di allevatori dovranno decidere se continuare a rimanere nell’illegalità oppure aderire al piano di rateizzazione previsto dalla legge 33. Ulteriori appigli per non pagare le multe maturate nelle campagne pregresse non ce ne sono più. Consideriamo questo un atto di giustizia resa a tutti quegli allevatori che fino ad ora, con grandi sacrifici, hanno sempre rispettato la normativa, e si sono adeguati a pagare le eventuali multe maturate nelle campagne antecedenti il 2003 regolarizzando la loro posizione versando annualmente le rate”. Pietro Scolari, Responsabile provinciale dell’Ufficio Economico Coldiretti Cremona, commenta così la pubblicazione delle prime sentenze del Tar del Lazio (reperibili sul sito internet www.giustizia-amministrativa.it) sui circa 30 ricorsi con i quali si impugnavano le comunicazioni AGEA finalizzate al versamento e alla rateizzazione del prelievo supplementare ai sensi della legge n. 33 del 2009.
“Per Coldiretti quello avvenuto è un importante, ulteriore passo avanti nel segno della legalità – prosegue Scolari –. Siamo stati l’unica Organizzazione sindacale a costituirci in giudizio, insieme ad Agea, nei principali ricorsi proposti dai Cobas per chiederne il rigetto, facendo presente l’infondatezza dei motivi prospettati e la distorsione concorrenziale che il contenzioso andava a produrre nei confronti dei produttori in regola, anche per effetto della prolungata sospensione delle procedure di recupero dei debiti. Come sempre Coldiretti sostiene non solo a parole le proprie idee, ma fa azioni concrete, mettendoci la faccia, per raggiungere gli obiettivi, a differenza di altri che, primi nel lamentarsi, si limitano ad aspettare l’evolversi degli eventi senza far nulla”.
Le sentenze sinora note hanno respinto - sottolinea la Coldiretti - tutte le impugnative, con l’eccezione di una quota marginale, relativa, in particolare,  a pochissimi ricorrenti tenuti al pagamento del prelievo dovuto per le annate dal 1995/1996 al 1997/1998, per i quali gli interessi sul capitale dovranno essere rideterminati con decorrenza dalla comunicazione del prelievo.
Le decisioni pubblicate dal Tar del Lazio rappresentano un motivo di grande soddisfazione per Coldiretti, in quanto:
a)     la partecipazione al giudizio di Coldiretti, dove avvenuta, è stata ammessa proprio in quanto “finalizzata a garantire il corretto gioco della concorrenza tra gli operatori del settore”;
b)     l’eccezionale rapidità con la quale nel giro di pochi mesi il Tar ha affrontato, e risolto, un contenzioso di notevoli dimensioni corrisponde in pieno alla esigenza, ampiamente evidenziata da Coldiretti in giudizio, di evitare una prolungata sospensione delle procedure di recupero dei debiti, suscettibile di danneggiare gravemente la fiducia nelle istituzioni da parte dei produttori in regola;
c)      la richiesta di Coldiretti di rigetto delle impugnazioni è stata integralmente accolta dal Tar a conferma della correttezza della posizione assunta in giudizio.
 
“In definitiva, le sentenze del Tar del Lazio costituiscono una tappa di fondamentale importanza verso la regolarizzazione del mercato del latte, troppo a lungo pregiudicato da diffusi fenomeni di scarso rispetto, se non di voluta elusione, delle regole – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cremona Assuero Zampini –. La nostra Organizzazione proseguirà in tutte le sedi la propria azione per la tutela della legalità e di una corretta concorrenza a vantaggio della stragrande maggioranza dei produttori che condivide questi valori. Questi valori, evidenziati, del resto, anche nel corso dell’iter parlamentare di approvazione della legge n. 33 del 2009”.

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