Non è accettabile che l’Unione Europea continui a favorire le importazioni agevolate di riso dalla Cambogia in violazione dei diritti umani. E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in riferimento alla lettera che il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore all’Agricoltura, Fabio Rolfi hanno inviato, con gli omologhi della Regione Piemonte, al commissario europeo Phil Hogan e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per chiedere ufficialmente l’inclusione del riso nell’elenco dei prodotti da assoggettare alla revoca delle preferenze tariffarie per la Cambogia.
Dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali – continua la Coldiretti regionale – ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore. Viste le gravi condizioni sociali e ambientali, è necessario attivare al più presto la sospensione del regime agevolato EBA anche per il riso dalla Cambogia, da cui nell’ultimo anno sono arrivati in Italia oltre 8 milioni di chili, secondo proiezioni Coldiretti sul 2019.
L’Italia – conclude la Coldiretti – è il principale produttore di riso in Europa e su un’area di 220mila ettari, 4mila aziende agricole italiane raccolgono 1,40 milioni di tonnellate di riso all’anno pari a circa il 50% dell’intera produzione UE, con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo. In Lombardia si concentra oltre il 40% delle risaie italiane, con la provincia di Pavia e la zona sud del milanese come aree più interessate.