Vertice Coldiretti Lombardia sulla filiera dei prosciutti DOP Parma e San Daniele. A Malagnino, in provincia di Cremona – rende noto la Coldiretti regionale – si è svolto un summit con centinaia di allevatori lombardi per discutere del futuro dei due comparti, che da soli rappresentano oltre la metà delle produzioni DOP e IGP italiane a base di carne.
Obiettivo dell’incontro – spiega la Coldiretti regionale – la presentazione delle proposte di modifica ai disciplinari di produzione, oltre che del nuovo piano dei controlli di filiera, che vanno nella direzione di garantire sempre più la qualità, la tracciabilità e la distintività di ciò che i consumatori portano a tavola. Ne hanno discusso Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Lombardia; Giorgio Apostoli, Capo Servizio Zootecnia di Coldiretti; Stefano Vaccari, Capo Dipartimento ICQRF (l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari) del ministero delle Politiche Agricole; Stefano Fanti, Direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma; Maurizio Gallo e Thomas Ronconi, rispettivamente Direttore e Presidente ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini).
“E’ necessario dare certezza ai cittadini su ciò che consumano – ha spiegato Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Lombardia –. Per questo non possiamo prescindere da qualità e trasparenza lungo tutta la filiera. Diventa fondamentale, quindi, che anche le imprese agricole investano sulla tracciabilità, a fronte del giusto riconoscimento economico”.
Le principali modifiche ai disciplinari di produzione che coinvolgono gli agricoltori – spiega la Coldiretti Lombardia – riguardano le caratteristiche degli animali, l’alimentazione e le zone di allevamento. Per il prosciutto di Parma, ad esempio, entrano nell’area di produzione anche le province del Friuli Venezia Giulia. Novità anche per stagionatura, confezionamento e vendita. Sul fronte dei controlli, invece, l’obiettivo è rafforzare la sicurezza dell’intera filiera senza oneri burocratici che mettono a rischio il lavoro degli allevatori.
La produzione di Parma e San Daniele – conclude la Coldiretti Lombardia in base agli ultimi dati Ismea – ammonta a oltre 100 mila tonnellate l’anno, con un valore al consumo di più di 3 miliardi di euro. Con 4,5 milioni di maiali allevati su un totale nazionale di 8,5 milioni, la Lombardia si conferma la prima regione suinicola italiana.