COMO-LECCO – Quest’anno, la Giornata Mondiale degli ulivi proclamata dall’Unesco coglie le province di Como e Lecco alle prese con una buona annata per la produzione di olio. Festeggiata il 26 novembre in tutto il mondo, la ricorrenza assume particolare importanza in Italia dove da tutelare è un patrimonio di 250 milioni di piante anche monumentali decimato dall’avanzare della Xylella e dalla crisi provocata dalla chiusura di ristoranti e agriturismi dove le vendite si sono praticamente dimezzate. E’ quanto afferma Coldiretti Como Lecco nel sottolineare il ruolo economico, ambientale, culturale e salutistico della produzione dell’olio di oliva, colonna della dieta mediterranea: in Italia, peraltro, si concentra il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), con il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.
Il nostro Paese – spiega la Coldiretti – può contare su 533 varietà di olive contro le appena 70 degli spagnoli che hanno una produzione di massa quasi sei volte superiore.
“Tra le province di Como e di Lecco la coltivazione degli olivi e la produzione di olio è distribuita in modo equivalente: per quanto riguarda l’area comasca, gli areali di produzione sono prevalentemente collocati nella zona della Tremezzina e a Bellagio, mentre per quanto concerne il lecchese la produzione è distribuita su tutta la sponda orientale, con particolare concentrazione nella zona di Varenna e Perledo e nella zona di Mandello del Lario” precisa il presidente della Coldiretti interprovinciale Fortunato Trezzi.
Circa 1000 gli olivicoltori che coltivano il prodotto, con una quindicina di imprese agricole specializzate che producono tra i 2000 e i 3500 quintali di oliva all’anno. La resa media è, ogni anno, tra i 200 e i 300 quintali di olio (non solo Dop). Oltre 55 mila gli ulivi in produzione.
Dalle olive raccolte nell’areale del lago di Como si origina una Dop olearia tra le più apprezzate, quella dei “Laghi Lombardi” nella tipologia “Lario”: il suo areale comprende 33 comuni in provincia di Como e 12 in provincia di Lecco. La “Dop Laghi Lombardi – Lario” è senza dubbio una denominazione sempre più apprezzata e di successo: questo olio deve essere ottenuto dalle varietà Frantoio, Casaliva e Leccino (in misura non inferiore all’80% rispetto alle altre varietà presenti negli oliveti). Come da disciplinare, rileva un’acidità massima dello 0,55%: il colore è dal verde al giallo e il caratteristico odore è fruttato medio o leggero. Al sapore è delicato, può rivelare note leggermente amarognole e piccanti. Va ricordato che l’olio extravergine d’oliva teme la luce e le basse temperature, che possono provocarne un parziale congelamento.
A pesare quest’anno è anche la chiusura dei ristoranti che, in Italia e nel mondo, rappresentano un importante mercato di sbocco soprattutto per le produzioni di qualità Made in Italy anche se con la svolta salutista degli italiani a tavola spinta dall’emergenza Covid sono cresciuti in Italia del 9,5% i consumi familiari di extravergine di oliva, anche per effetto del maggior tempo trascorso in casa a cucinare, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Ismea del primo semestre. A livello nazionale 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni – sottolinea Coldiretti – con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative.
Sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia.
L’Italia – precisa la Coldiretti - è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale – continua la Coldiretti - sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.
Per le feste l’aumento record del 29,2% del commercio elettronico nel 2020 in prossimità del Natale spinge anche gli acquisti on line di extravergine ma è allarme per il rischio truffe secondo il rapporto dell’Istituto per la tutela della qualità e repressione frodi (Icrqf) che da febbraio a maggio 2020 nel periodo della prima ondata dell’emergenza Covid ha effettuato ben 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti alimentari sui principali siti di e-commerce.
Con l’82% dei consumatori che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.
Mentre on line è meglio verificare anche l’identità del venditore privilegiando chi ha un legame diretto con la terra o appartiene ad una rete strutturata di agricoltori come Campagna Amica ma è importante anche – conclude Coldiretti Como Lecco - assicurarsi che il prodotto in vendita sia realmente tipico della zona da cui proviene, magari stando attenti che il nome del prodotto non sia “storpiato” come spesso accade quando ci si trova davanti delle imitazioni delle più note specialità Made in Italy.