Contro l’inquinamento rafforzare la barriera degli alberi anti smog. E’ questa una delle possibili soluzioni che si possono adottare per ridurre “l’isola di calore urbano”, abbattere i livelli di CO2 e quelli di polveri sottili nelle città, compresa Milano che sta vivendo uno dei suoi periodi più difficili dal punto di vista della qualità dell’aria.

Tiglio selvatico, frassino e biancospino – spiega Coldiretti Lombardia – sono alcune delle essenze che offrono la massima assimilazione di anidride carbonica per metro quadrato di foglie. Mentre per le polveri sottili sono particolarmente indicati, oltre ai tigli, anche gli olmi, gli ippocastani e gli aceri. Cinquemila piante – aggiunge Coldiretti Lombardia – in un anno assorbono 228 chili di PM10 pari alle emissioni di oltre mille macchine che percorrono 20 mila chilometri in 12 mesi

I dati verranno illustrati domani sabato 21 gennaio 2012 alle ore 10 presso la sala polivalente dell’Istituto Carantani di Canneto sull’Oglio sul tema “Vivaismo di qualità per la mitigazione ambientale”. L’evento è stato organizzato da Coldiretti Mantova e dall’Istituto Carantani in collaborazione con il Comune, la Provincia di Mantova e il distretto florovivaistico cannetese.

Interverranno, fra gli altri, Rita Baraldi dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Bologna con una relazione su “Florovivaismo e mitigazione ambientale: primi risultati della ricerca scientifica e prospettive applicative” e Davide Pazzini, Presidente del Distretto Plantaregina cge parlerà proprio de “Il caso PlantaRegina”. Sarà presentato anche il volume su “Le strategie verdi per la mitigazione ambientale”.

I florovivaisti e tutti gli agricoltori – spiega Coldiretti Lombardia – sono una risorsa per l’economia del Made in Italy, ma anche dal punto di vista ambientale e vanno coinvolti non solo nella gestione, ma anche nella pianificazione del verde cittadino proprio per il contributo tecnico che sono in grado di offrire.