Vale fino a 200 euro di risparmi sulla “bolletta del fresco” di una famiglia il verde urbano delle città. E’ quanto afferma la Coldiretti Lombardia sulla base delle ricerche del CNR sull’impatto di piante e fiori nel microclima urbano. “La pianificazione e la gestione del verde nelle città, sia sul suolo pubblico che in quello privato, è ormai un elemento strategico per la qualità della vita nelle nostre città, soprattutto in relazione a eventi climatici e sbalzi di temperature sempre più estremi - afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, che parteciperà domani venerdì 23 giugno 2017 a Milano, in corso Monforte 23, dalle 10 alle 13, alla tavola rotonda su “Il verde elemento di sviluppo di una green economy” – il ruolo delle piante non è più solo estetico, ma esprime anche un valore economico e di salute pubblica”.
Secondo le ricerche di Rita Baraldi, dell’istituto di Biometeorologia del CNR di Bologna – spiega la Coldiretti Lombardia – i tetti verdi abbattono le temperature fino a 7 gradi rispetto a quelli tradizionali piatti o a falde e se l’abitazione è circondata da piante a chioma folta il costo energetico degli impianti di climatizzazione domestici scende anche di 200 euro all’anno. “Una pianta adulta – spiega Rita Baraladi – traspira fino a 450 litri di acqua al giorno con un consumo di calorie che, insieme all’ombreggiamento, permette di abbassare le temperature. E questo risulta ancora più importante nelle città dove si hanno in media 2 o 3 gradi in più rispetto alla campagna”. A Milano città dove ci sono circa duemila ettari di verde pubblico – spiega la Coldiretti Lombardia – nelle prossime ore le temperature massime dovrebbero sfondare il muro dei 35 gradi percepiti e domani andrà ancora peggio, con una cappa di caldo e afa che avvolgerà la città fino a domenica.
E’ chiaro che in un ambiente urbano già costruito – afferma Coldiretti Lombardia – è più difficile intervenire, mentre sui nuovi insediamenti residenziali e anche quelli industriali e produttivi, si può agire con una pianificazione non solo delle aree verdi, ma anche sulle varietà di piante da utilizzare. “Proporre misure di defiscalizzazione dei progetti verdi sarebbe un impulso importante per migliorare la vivibilità delle zone abitate – conclude Ettore Prandini – soprattutto se si procede in collaborazione con chi nel verde opera e lavora da sempre con competenza, come i nostri florovivaisti che possono contare in Lombardia su una rete di circa 5 mila imprese attive sia nella coltivazione che nella manutenzione e gestione del verde, che danno a oltre 14 mila persone”.