Basta con i soldi pubblici dati a chi li usa per fare concorrenza sleale ai prodotti Made in Italy. Per questo la Coldiretti Lombardia ha chiesto oggi alla Regione, durante un vertice con l’assessore Giulio De Capitani, di adottare un ordine del giorno che condanni la politica della Simest (Società italiana per le imprese all'estero) compartecipata del Ministero dello Sviluppo Economico che utilizza risorse statali per finanziare all’estero la produzione e la diffusione di falso Made in Italy: dal culatello prodotto con carne statunitense alla bresaola uruguaiana.
“Non è accettabile – spiega Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia – che lo Stato sostenga economicamente chi, attraverso la delocalizzazione, fa concorrenza sleale agli imprenditori agricoli che operano in Italia, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. Bisogna porre fine a questa situazione, che danneggia anche l'economia della Lombardia, prima regione agricola d'Italia e tra le prime a livello europeo”.
L'italian sounding – conclude la Coldiretti regionale - sottrae all'economia nazionale oltre 60 miliardi di euro all'anno (164 milioni di euro al giorno), cifra 2,6 volte superiore rispetto all'attuale valore delle esportazioni italiane dell'agroalimentare, un settore che da solo rappresenta oltre il 16 per cento del Pil italiano.
L’assessore all’agricoltura, Giulio De Capitani, ha concordato con quanto sostenuto dalla Coldiretti e si è impegnato a portare quanto prima in Consiglio, presso l’VIII Commissione Agricoltura, il provvedimento sul caso Simest.