“Le banche aprano i cordoni del credito e non diano i soldi solo a chi li ha già, altrimenti le aziende non potranno mai ripartire veramente e la crisi del lavoro non troverà molti sbocchi” dice Stefano Ravizza, 29 anni, di Stradella, nell’Oltrepo Pavese, che è stato rieletto a Milano alla guida dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti Lombardia. I titolari di impresa che hanno fra i 20 e i 40 anni in regione sono circa 8 mila, presenti in tutti i settori: dall’allevamento alla coltivazione di alberi da frutta e ortaggi.
Titolare di un’azienda vitivinicola da 13 ettari dove produce croatina, barbera, uva rara, riesling e pinot per una resa di oltre mille quintali all’anno, Ravizza vende il suo vino nel punto Campagna Amica che ha aperto in azienda e per il 2014 conta di avviare con tutta la famiglia anche un agriturismo. “L’agricoltura – spiega – è un settore che interessa e può dare opportunità ai giovani e lo dimostra, ad esempio, anche il boom di matricole che dal 2009 a oggi è stato registrato alla facoltà di agraria dell’Università di Milano con un più 134%. Le energie ci sono, ma non possiamo pensare di poter andare avanti se il sistema frena. Il Paese riparte anche con noi”.
Secondo un sondaggio Coldiretti/SWG il 38 per cento dei giovani sogna di gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28 per cento) o fare l’impiegato in banca (26 per cento). Ma il 61 per cento pensa anche che in futuro la propria situazione economica sarà peggiore di quella dei genitori, il 17 per cento uguale e solo il 14 per cento migliore, mentre il 9 per cento non risponde. Il 59 per cento degli studenti è pronto ad espatriare perché non vede nel futuro prospettive occupazionali in Italia.
Però se inseriti in un contesto che offre spazio alla realizzazione personale, i giovani dimostrano di credere di più all’Italia come dimostra il fatto che i risultati si invertono tra i coetanei agricoltori che, per la maggioranza relativa (45 per cento), pensano che l’Italia possa offrire un futuro. “Un segnale di cambiamento – spiega Ettore Prandini, 41 anni, Presidente della Coldiretti Lombardia – è arrivato anche dalle ultime elezioni in Lombardia dalle quali è uscito un consiglio regionale in cui, rispetto alla passata legislatura, l’età media si è abbassata da 50 a circa 46 anni. Dall’imprenditoria alla politica dobbiamo dare ai giovani la possibilità di esprimersi e di crescere”