Un piano anti cinghiali per la Lombardia. Lo sta preparando una task force formata da Coldiretti (insieme ad altre associazioni di categoria), Ersaf, le province di Bergamo, Brescia, Como, Milano, Sondrio e Pavia, l’Università dell’Insubria di Varese, la Direzione Sistemi verdi della Regione e l’assessorato lombardo all’agricoltura.
L’8 febbraio prossimo a Milano al Pirellone si terrà un vertice definire le misure contro una specie che sta devastando i campi e mettendo a rischio la sicurezza delle strade (l’anno scorso in A1, fra Casalpusterlengo e Piacenza, un cinghiale provocò diversi incidenti prima di essere investito). Il piano punta su: controllo delle popolazioni, prevenzione dei danni e risarcimenti. Proposta anche la schedatura genetica per capire quali siano i lombardi e gli “stranieri”.
“Il problema è in espansione – spiega Marco Castellani, vice direttore di Coldiretti Lombardia – e lo dimostra anche il numero degli abbattimenti arrivato a 3.304 nella stagione 2009/2010 contro i 1.162 di dieci anni fa, mentre la percentuale di danni da fauna selvatica che fa riferimento ai cinghiali è raddoppiata dal 2004 al 2009, passando dal 10 al 20 per cento”. Il problema non risparmia neppure i parchi, in particolare quelli del Ticino, dei Colli di Bergamo e dell’Alto Garda Bresciano.
Pronta una prima mappa dell’invasione:
- In provincia di Como si stima una popolazione che sfiora i 2.500 capi contro una densità sostenibile di 1.500 e per l’Ovest Lario c’è il sospetto che alcuni esemplari arrivino dal territorio svizzero.
- In provincia di Bergamo ci sono 64 comuni interessati dal fenomeno (60 dei quali in area prealpina) distribuiti tra Val Seriana, Val Cavallina e alta Val Borlezza, con una popolazione di circa mille individui, responsabile dell’82 per cento dei danni totali da fauna selvatica.
- In provincia di Brescia le stime indicano circa 800 esemplari, ma la loro presenza si va espandendo nelle zone prealpine e collinari, nella media e alta Val Camonica e nell’Alto Garda Bresciano.
- In provincia di Sondrio i cinghiali alla ricerca di cibo stanno mettendo a rischio la stabilità dei terrazzamenti sostenuti dai muretti a secco e quella delle piste di passaggio lungo pendii scoscesi che generano instabilità dei versanti interessati.
- In provincia di Pavia l’area più colpita è l’Oltrepo dove 20 squadre con circa 700 cacciatori tentano di arginare l’assalto di questa specie che solo nel 2010 ha causato danni per 55 mila euro e un aumento degli incidenti stradali. Il cinghiale è in espansione nella pianura, lungo il Po e il Ticino, e in Lomellina.
- In provincia di Milano è in atto un protocollo con il Parco del Ticino per il censimento della specie e la vigilanza sulle immissioni illegali, nonostante questo però sono in aumento i danni ai campi di cereali e di mais in particolare. C’è poi l’allarme delle immissioni illegali e degli “sbarchi” estivi dal Piemonte da dove gli animali arriverebbero guadando il Ticino nei punti in cui emergono i gerali in secca.
(20/01/2011)
Fabio Bonaccorso comunicazione.lombardia@coldiretti.it 347/0599454