Sfida testa a testa sui social tra i principali contendenti alle primarie del Pd per scegliere il candidato sindaco di Milano. Secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia effettuata alle ore 13 di oggi sui profili Twitter risulta che, a parità di inizio “cinguettii” (metà dicembre 2015), Beppe Sala può contare su 976 tweet e 1.462 follower, contro i 350 tweet e 1.490 follower di Francesca Balzani. Diversa la situazione di Pierfrancesco Majorino, attivo sul social da settembre 2011, con 2.359 tweet e 4.652 follower. Segue a distanza Antonio Iannetta, attivo su Twitter dal 26 maggio 2015, con 74 tweet e 146 follower.
L’analisi di Coldiretti Lombardia ha riguardato anche le pagine Facebook dove la Balzani è attiva dal 2009, mentre Sala ha fatto il suo debutto un mese fa, nel dicembre 2015. L’attuale vicesindaco di Milano può contare su 11.857 like, contro i 4.062 del manager di Expo rastrellati alla media di 135 al giorno. Per quanto riguarda gli altri due sfidanti, Majorino è presente dal 2011 e da allora ha collezionato 10.814 “mi piace”, mentre Antonio Iannetta è a quota 957 dopo essere partito con i post nell’ottobre 2015.
Il testa a testa tra Sala e Balzani – spiega Coldiretti Lombardia – si registra anche sui canali Youtube dove lei ha 49 iscritti e lui 39. Staccati gli altri due candidati: Majorino con 11 iscritti e Iannetta con 4. Prendendo in considerazione Instagram, invece, Sala vince su tutti con 228 post e oltre 15.600 follower sul suo profilo personale a cui si sommano i 470 “seguaci” e i 175 post sull’account ufficiale della campagna elettorale, contro le 52 foto e i quasi 280 follower della Balzani, i 18 post di Majorino con quasi 600 persone che lo seguono e una sola foto e 3 follower di Iannetta. A influire su questo risultato – spiega Coldiretti Lombardia – anche il periodo di attività sul network: 88 settimane per Sala sul suo profilo personale, un mese per la Balzani, 16 settimane per Majorino e 28 giorni per Iannetta.
Nonostante questa intensa presenza sui social – rileva Coldiretti Lombardia – l’agricoltura non sembra essere a oggi tra i temi più sviluppati dai candidati, sebbene Milano conti su 2.600 ettari di terreni agricoli pari a un’area grande come 2.200 volte il Duomo di Milano, un centinaio di aziende agricole e una “fattoria metropolitana” con oltre 4 mila animali tra mucche, cavalli, caprette e quasi centomila api.