Stop alla paralisi della Commissione unica sul prezzo, fondi dal ministero dell’Agricoltura per il rilancio del settore, nuova produzione con il “maiale light” e l’avvio del sistema di qualità nazionale. Sono queste alcune delle misure richieste ed inserite dal ministero nel piano anti crisi del comparto suinicolo e illustrate ieri dalla Coldiretti nel vertice che si è tenuto a Lodi con una rappresentanza degli allevatori delle province di Milano e Lodi.
Per la Coldiretti di Milano e Lodi erano presenti il Presidente Carlo Franciosi, il Direttore Carlo Greco e il responsabile economico Luigi Simonazzi, oltre a Marco Lunati consigliere Anas (associazione nazionale suinicoltori) e il presidente del “Grisu” (gruppo suinicoltori lodigiani) Pietro Asti.
Alla riunione ha partecipato una nutrita rappresentanza del settore pari, nel complesso, a un potenziale di produzione di duecentomila capi all’anno fra Milano e Lodi. “Dopo la manifestazione del 26 luglio scorso davanti alla Borsa di Milano – spiega Carlo Franciosi, Direttore della Coldiretti di Milano e Lodi – siamo riusciti a smuovere una situazione in stallo e anche a livello politico sono state prese decisioni importanti per provare a salvare le aziende del comparto”.
Per quanto riguarda la Cun (Commissione unica nazionale) che si riunisce ogni giovedì mattina a Mantova e che fa da riferimento per il prezzo delle carni suinicole in Italia, è stato stabilito che la seduta non si potrà più chiudere senza una quotazione e che se una delle parti sarà assente ingiustificata questo non provocherà più la paralisi della Commissione ma si procederà lo stesso con le valutazioni di mercato dando qualche certezza in più agli allevatori. Inoltre ci sarà una maggior vigilanza sull’origine della carne usata per salami e prosciutti con un’intensificazione dei controlli sulle importazioni e sulla commercializzazione.