18 Luglio 2015
LOMBARDIA – UE, LOMBARDIA CONTRO POLVERE NEI FORMAGGI: MARONI FIRMA PETIZIONE COLDIRETTI A EXPO

La Lombardia si schiera contro i formaggi senza latte. Questa mattina presso lo stand della Coldiretti a Expo, il Presidente della Regione Roberto Maroni ha firmato la petizione di Coldiretti contro l’utilizzo delle polveri per ottenere formaggi, jogurt e latte come invece vorrebbero alcuni industriali italiani che hanno sollecitato la UE a intervenire la norma sulla qualità del lattiero caseario Made in Italy.
 
“Difendere quella legge è una battaglia di civiltà – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – non possiamo lasciare che per l’interesse di una lobby ci vada di mezzo un intero Paese che sulla qualità dell’agroalimentare Made in Italy ha creato centinaia di migliaia di posti di lavoro ed esportazioni per oltre 30 miliardi di euro ogni anno. Vogliamo buttare via tutto questo? Non credo. Per tale ragione è importante il sostegno delle istituzioni. La firma del Presidente Roberto Maroni è un buon segnale per gli allevatori, lombardi e del resto d’Italia”.
 
In Lombardia – ricorda la Coldiretti regionale – si produce il 40% di tutto il latte italiano e con il via alle polveri si metterebbero a rischio 63 formaggi tradizionali della Lombardia sui 487 censiti a livello nazionale. Il tutto in un territorio che ha perso 2.936 allevamenti da latte in dieci anni e dove il sistema zootecnico è in affanno per colpa di un prezzo del latte di appena 36 centesimi al litro imposto dalle industrie agli allevatori, che con quella cifra non si pagano nemmeno mezza tazzina di caffè al bar.
 
Rispetto alla scorso anno – spiega la Coldiretti Lombardia – la caduta delle quotazioni, causata dalle importazioni di latte e semilavorati dall’estero, ha creato un buco di quasi 200 milioni di euro nel sistema zootecnico regionale. “E sarebbe stato anche peggio se non avessimo avuto almeno la metà del latte valorizzato grazie al circuito del Grana Padano e degli altri formaggi Dop – afferma Prandini - Per i prodotti caseari che non sono a denominazione di origine protetta, come ad esempio la maggior parte delle mozzarelle e dei formaggi freschi, invece la legge non impone l’utilizzo di materia prima italiana e non impone neppure l’indicazione in etichetta dell’origine del latte utilizzato, che molto spesso viene importato dall’estero”. L’uso delle polveri andrebbe a peggiorare una situazione già critica.
 

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