Le piogge incessanti stanno causando grossi problemi al settore agricolo bergamasco in particolare dove il terreno è di natura argillosa e trattiene l’acqua.
Secondo un monitoraggio dei tecnici di Coldiretti Bergamo chi non ha ancora seminato non riesce ad entrare nei campi perché i terreni sono saturati di acqua e quindi sono impraticabili. In molti appezzamenti il mais che era già stato seminato è morto per asfissia radicale e quindi le operazioni di semina si dovranno ripetere. Questo comporterà un notevole aggravio dei costi. Inoltre l’eccessiva umidità sta favorendo lo sviluppo di funghi e la crescita anomala delle infestanti.
“E’ una situazione disastrosa – sottolinea Davide Facchinetti, agricoltore di Treviglio -. Non riusciamo a entrare nei campi perché i terreni sono praticamente distese di fango, quindi siamo molto in ritardo con tutte le lavorazioni e le semine in generale. I pochi campi che eravamo riusciti a seminare prima delle piogge sono allagati e le sementi di mais sono marcite. Purtroppo dovremo rifare tutto. Le colture vernine che stiamo raccogliendo non sono certo di qualità perché sono sporche di terra e piene di acqua. Con queste condizioni sarà difficile ottenere un buon foraggio per alimentare gli animali” .
Preoccupa il fatto che le previsioni del tempo non fanno ben sperare.
“Stiamo seguendo con apprensione lo sviluppo del mais che abbiamo seminato nei giorni scorsi – spiega Claudio Rinaldi, agricoltore di Lurano -; le piantine sono già nate e se la situazione non cambia nei prossimi giorni temiamo che tutta questa pioggia e le basse temperature ne compromettano la crescita. Con questa situazione meteo anche il primo taglio di fieno è a rischio”.
Le frequenti piogge stanno costringendo i viticoltori ad intensificare i trattamenti fitosanitari, in particolare nei vigneti biologici dove si utilizzano prodotti soggetti al dilavamento. Siamo in prefioritura, una fase particolarmente delicata della vegetazione, ed è quindi necessaria la massima attenzione.
Anche chi deve eseguire nuovi impianti a vigneto ha difficoltà nella preparazione dei terreni, non riesce ad arare, fresare, livellare con conseguente ritardo della piantumazione.
In montagna le copiose precipitazioni hanno allettato l’erba e la stanno facendo marcire quindi il primo taglio di fieno difficilmente si potrà recuperare.
Problemi si registrano anche per frutta e verdura in campo, con le ciliegie che invece di maturare scoppiano per l’eccesso di acqua.
Sempre più spesso l’agricoltura si confronta con gli effetti dirompenti dei cambiamenti climatici - sottolinea Coldiretti Bergamo -. Ormai programmare le attività diventa sempre più difficile perché gli sfasamenti stagionali, gli sbalzi termici e il rapido passaggio dal sole al maltempo non sono prevedibili.
Vista l’alternarsi di stagioni molto piovose con stagioni siccitose sarebbe importante riuscire a trattenere e valorizzare le precipitazioni con il piano invasi proposto da Coldiretti, in modo da avere a disposizione le risorse idriche nel momento del bisogno.